CSM: Consiglio Superiore della…?

by Danilo De Luca
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Nella giornata di giovedì 27 settembre, appresa la notizia dell’elezione dell’Avvocato David Ermini alla Vicepresidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, i Ministri Di Maio e Bonafede hanno accusato tutta la magistratura di essere politicizzata, per aver preferito l’ex deputato del Pd al professor Benedetti, sostenuto dal Movimento 5 Stelle.

Il Consiglio Superiore della Magistratura è un organo al quale la Costituzione attribuisce il compito di tutelare l’indipendenza dei magistrati, affinché questi siano soggetti solamente alla legge e non al potere politico. Per garantire tale indipendenza, spetta al Consiglio Superiore della Magistratura assumere qualsiasi decisione in ordine alle assunzioni, alle assegnazioni e ai trasferimenti, alle promozioni e ai provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati.

I componenti del Consiglio Superiore della Magistratura devono, a loro volta, essere personaggi autonomi e indipendenti da qualsiasi altro potere o interesse. Il Csm è presieduto dal Presidente della Repubblica, composto di diritto dal Primo Presidente della Corte di Cassazione e dal Procuratore generale della Corte di Cassazione.  I due terzi del resto dei componenti sono eletti tra membri della magistratura inquirente e giudicante, un terzo dal Parlamento, tra persone di una elevata preparazione professionale in ambito giuridico (tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio), libere e autonome (finché sono in carica non possono essere iscritti negli albi professionali, né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale –Art. 104 della Costituzione).

Il Vicepresidente del Cms, che esercita le funzioni ad esso delegate dal Presidente della Repubblica, è eletto dal Consiglio Superiore della Magistratura tra i componenti nominati dal Parlamento. Questa disposizione, prevista proprio per evitare che la Magistratura diventasse un potere autoreferenziale, attribuisce al Parlamento il compito di individuare personalità di alto profilo che garantiscano la legittimità e l’indipendenza dello svolgimento della funzione giurisdizionale.  Non è raro che siedano come membri laici al Csm, e ne divengano poi Vicepresidenti, politici o ex politici, cui il Parlamento, trasversalmente, riconosce competenza, autonomia e indipendenza (anche l’attuale Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è stata componente del Csm).

Premesso, quindi, che tutti i componenti laici che siedono nel Consiglio Superiore della Magistratura sono stati ritenuti dal Parlamento garanzia di competenza e indipendenza, il Csm è libero di eleggere a maggioranza, come proprio Vicepresidente, uno qualsiasi dei membri laici. A differenza di quanto sostengono Bonafede e Di Maio, secondo i quali il Csm avrebbe dovuto eleggere il componente indicato e sostenuto dal primo partito di Governo, la libertà, l’indipendenza e l’autonomia del Csm emergono con forza nel momento in cui questo decide di attribuire la Vicepresidenza ad un componente non sostenuto dalla forza politica attualmente predominante.

E’ chiaro che queste conclusioni non potevano sfuggire al Ministro Bonafede, che nel suo curriculum può vantare un dottorato di ricerca in materie giuridiche. Si ha quindi il legittimo presentimento che tali attacchi in realtà vogliano spostare l’attenzione dell’elettorato dalle forti turbolenze che ancora si addensano sul Documento Economia e Finanza, che deve essere nei prossimi giorni presentato in Parlamento.

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