Un unico palcoscenico da Muggia (Trieste) a Napoli per Rose is a rose is a rose is a rose, diretto da Tommaso Tuzzoli. Lo spettacolo, scritto da Ivana Sajko, è prodotto Golden Show e vede protagonista Sabrina Jorio, andrà in scena sabato 23 giugno, alle ore 21.00, e domenica 24 giugno, alle ore 21.00, al Teatro Giuseppe Verdi a Muggia e domenica 30 giugno, alle ore 21:30, al Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale per il Napoli Teatro Festival Italia 2018, per la sezione Osservatorio,
Il regista napoletano Tommaso Tuzzoli è il presidente dell’associazione Tinaos che organizza Muggia Teatro, sezione italiana del Festival Estivo del Litorale.
Tuzzoli presenterà, sempre in veste di regia, in prima nazionale al Muggia Teatro Mercoledì 11 luglio, alle ore 11.00 per Ricremattina e alle ore 21:00, al Teatro Giuseppe Verdi Ahmed il filosofo di Alain Badiou, prodotto da Tinaos in collaborazione con Associazione Assoli, Valli del Natisone – Through Landscape ʼ17.
Sinossi
Un incontro tra un uomo ed una donna una notte in discoteca. Il loro ritorno a casa attraverso la città in una notte di guerra. Un autobus che brucia con passeggeri ignari, la loro fuga dal pericolo. L’arrivo a casa di lui. L’amore tra i due e un risveglio che ha il sapore dell’abbandono.
Note di regia
Un vortice di parole che danza su di un motivo d’amore. Un vortice di parole che frammenta il ricordo per ricostruirlo solo alla fine lentamente. Un vortice di parole che dà vita ad un testo confessione ad un testo affermazione della propria esistenza. Rose is a rose is a rose is a rose di Ivana Sajko, giovane autrice croata, è un testo che abbiamo voluto tradurre e presentare per la prima volta in Italia, affascinati da una scrittura densa fatta di luce e buio, di corpo e anima, di violenza e ironia.
Una scrittura veloce che toglie il respiro e togliendolo ne chiede un altro più profondo, più consapevole, frasi che come orli taglienti lasciano cicatrici sui corpi, nella mente, nelle emozioni. Una storia d’amore che prende vita sulle macerie di una guerra inattesa. Una notte d’amore che si trasforma in un miracolo inaspettato, in una fuga dal dolore, in un incastro tra corpi, in una mattina dove la luce apre le porte all’abbandono. Una storia che chiede di essere ricucita pian piano. Il ricordo di chi narra è fatto di piccoli indizi, di ripetizioni ossessive. Il ricordo diviene l’ostacolo. Il ricordo vuol essere cullato, vuol riaffiorare un po’ alla volta e l’unico modo per ricostruirlo è la scrittura. Il personaggio/autrice narra i fatti ed esorcizza gli avvenimenti attraverso l’atto della scrittura tramutando la parola in una partitura a più voci.
Sogno ad occhi aperti, allucinazioni fatte di voci che affollano una memoria e che chiedono di essere ascoltate. Una rosa è una rosa ma le sue spine possono ferire.