Appena diciassette anni, in sella allo scooter consegnava a domicilio la droga ai clienti; con sé portava sua sorella di appena 7 anni. L’ennesima storia di gioventù bruciata, di ragazzini e ragazzine che anziché vivere la propria età diventano corrieri della droga o la fabbricano in casa. Una brutta vicenda che raccontano (anche attraverso un video) i carabinieri di Napoli che hanno inferto un altro colpo al clan Elia, egemone nella zona di Santa Lucia.
I dettagli dell’operazione
Secondo i riscontri investigativi, la ragazza in questione era a tutti gli effetti un elemento attivo della piazza di spaccio. La madre è stata arrestata per analoghe tipologie di reato lo scorso gennaio. All’arrivo dei militari dell’Arma la giovane ha provato la fuga per i tetti dei palazzi, ma non è servito a evitare la cattura. È lei la ragazza che nel video diffuso dai carabinieri in queste ore porta con sé, mentre consegna gli stupefacenti, la sorellina di appena 7 anni, poi riaccompagnata a casa – si legge in una nota – perché impegnata nel confezionamento delle dosi di droga (nella fattispecie cocaina). La giovane dovrà ora rispondere del reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Nella stessa operazione è stata notificata una misura cautelare anche per un ragazzo, figlio di un esponente di spicco della criminalità organizzata della zona. Il giovane, già in carcere, sarebbe già ritenuto responsabile della stesa nella centralissima via Toledo di Napoli lo scorso settembre. Da minorenne – all’epoca dei fatti documentati in quest’occasione dai carabinieri – avrebbe rubato e dato fuoco a uno scooter di una persona che gestiva una piazza di spaccio e si sarebbe rifiutata di versare il “pizzo” al clan.
La guerra al clan Elia e la sospensione della responsabilità genitoriale
Si tratta dell’ennesimo scacco al clan camorristico degli Elia, dopo quello dello scorso gennaio. In questo contesto inoltre è stata presa la decisione – che tanto ha fatto discutere e ha alimentato un importante dibattito – di sospendere la responsabilità genitoriale per i genitori di sei minorenni coinvolti in queste tristi storie di droga a due passi dal mare.