IL REGISTA SALVATORE MEREU Ḕ STATO OSPITE DELLA RASSEGNA “PERIFERIE E MARGINALITÀ NEL CINEMA DELL’ITALIA CINTEMPORANEA”

AL CINEMA MAGIC VISION DI CASALNUOVO

by Comunicato Stampa
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L’autore e regista sardo ha riscosso grandi consensi dopo la proiezione del film “Bentu”

 

Nell’ambito della rassegna “Periferie e Marginalità nel cinema dell’Italia contemporanea”, è stato proiettato questa mattina, nel Cinema Magic Vision di Casalnuovo, il film “Bentu”, presentato in concorso alle “Giornate degli autori” alla 79° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia e liberamente tratto da “Il vento e altri racconti” di Antonio Cossu.

Il progetto, vincitore del bando ministeriale CIPS (Cinema e Immagini Per la Scuola) dell’associazione Luna Di Seta, in collaborazione con l’associazione TARE, di cui è presidente Angelo La Pietra, anche responsabile scientifico del progetto, e in partnership con il Comune di Pomigliano D’Arco e gli Istituti D’Acquisto-Leone, Europa, Imbriani e Serao, sta portando sul territorio un importante percorso formativo, educativo e artistico sul cinema e i suoi linguaggi per gli studenti e il personale docente.

Il film che potrebbe definirsi un trattato antropologico legato alla cultura contadina e basato sull’attesa e la ricerca del vento per la mietitura del grano è nato all’interno di un progetto di collaborazione tra il regista sardo e il corso di laurea magistrale in Produzione Multimediale dell’Università di Cagliari. Un gruppo di studenti e studentesse del laboratorio didattico sul cinema coordinato da Antioco Floris ha partecipato attivamente alle varie fasi di realizzazione del film, affiancando i professionisti del settore. Dalla didattica si è passati così alla voglia di fare un film vero e proprio, con la soddisfazione di arrivare a Venezia. Un piccolo miracolo di bravura, impegno e tenacia.

L’educazione all’immagine, promossa mediante la visione di film e la didattica del linguaggio cinematografico, intende fornire ai ragazzi non solo le competenze e gli strumenti di analisi dei linguaggi audiovisivi in un’ottica di comprensione della loro natura e del loro funzionamento, ma anche una chiave interpretativa consapevole, grazie alla padronanza di un linguaggio comune ed esperito, di tutte le marginalità che investono quella periferia geografica, sociale, culturale ed esistenziale in cui si trovano ad agire e che attraverso il medium cinematografico esprimeranno in una possibile chiave formativa/trasformativa.

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