Il caso è stato segnalato all’ente Provinciale. D’Angelo: “Chiediamo piena luce sulla vicenda”
Visite mediche per il rinnovo della patente comprensive di pratiche e consulenze che spetterebbero alle agenzie autorizzate. Un’attività abusiva che il Policlinico di Monza starebbe portando avanti anche attraverso la sponsorizzazione sul suo sito ufficiale e che è stata denunciata dalla Confarca (la confederazione che rappresenta le autoscuole e gli studi di consulenza italiani) durante l’assemblea interregionale della Lombardia che si è tenuta nel fine settimana a Milano.
La legge 264 stabilisce che le pratiche per il rinnovo della patente (come ad esempio il pagamento dei bollettini postali e delle altre tasse) spetta solo alle agenzie autorizzate. Sul sito Internet del Policlinico monzese – denuncia la Confarca – vengono sponsorizzate le visite mediche per il rinnovo della patente ed anche gli adempimenti burocratici, che sarebbero svolti dal personale dell’azienda ospedaliera.
“Questo tipo di attività del Policlinico di Monza – afferma il segretario nazionale della sezione nautica della Confarca, Adolfo D’Angelo – è un illecito sia a livello amministrativo che penale. È vero che i medici possono eseguire gli esami per il rinnovo patente in maniera autonoma, ma è anche vero che la legge stabilisce dei limiti per quanto riguardano le competenze che spettano alle agenzie autorizzate, come ad esempio i versamenti per conto terzi”. D’Angelo ricorda che tale attività di consulenza “è un compito delle agenzie e delle autoscuole autorizzate, così come previsto dalla legge”.
La Confarca ravvede dunque “un’attività abusiva a tutti gli effetti”. “Ci meraviglia che si permetta che all’interno del Policlinico di Monza avvengano degli illeciti che vengono classificati dal Codice della Strada come reati – aggiunge D’Angelo – pur comprendendo che possa essere fatto nell’assoluta buona fede. L’unica attività che potrebbe essere svolta dal Policlinico è la visita medica finalizzata alla sola emissione del certificato”.
“Chiediamo una verifica da parte dell’organo provinciale affinché venga fatta piena luce su quella che a nostro avviso è una attività abusiva a tutti gli effetti perpetrata da una struttura pubblica”, conclude il segretario D’Angelo.