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PAPA FRANCESCO E GLI ANIMALI, LE REAZIONI

papa Francesco Ctv

Alla fine, anche Papa Francesco – probabilmente il Pontefice più amato e meno discusso degli ultimi 100 anni – è riuscito nell’impresa di tirare su un vespaio di polemiche, e il tema sono gli animali. O meglio, i cani e i gatti che abbiamo nelle nostre case.

Un paradosso, se si pensa che Bergoglio ha scelto il nome del Santo più vicino in assoluto alle creature del Creato, quel San Francesco del Cantico delle creature.

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO CHE FANNO ARRABBIARE GLI ANIMALISTI

La frase che ha fatto storcere il naso agli animalisti, Papa Francesco l’ha pronunciata nella mattina dello scorso sabato, durante un’udienza giubilare a Piazza San Pietro.

Ma quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiutare la fame del vicino, della vicina. No, no.

Una “provocazione”, se possibile definirla così, lanciata in un più ampio discorso sulla pietà e la differenza col pietismo.

Oggi, invece, dobbiamo stare attenti a non identificare la pietà con quel pietismo, piuttosto diffuso, che è solo un’emozione superficiale e offende la dignità dell’altro. Allo stesso modo, la pietà non va confusa neppure con la compassione che proviamo per gli animali che vivono con noi; accade, infatti, che a volte si provi questo sentimento verso gli animali, e si rimanga indifferenti davanti alle sofferenze dei fratelli. Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiutare il vicino, la vicina che ha bisogno… No, no.

Nonostante ciò, le reazioni non si sono fatte attendere. Il quotidiano Repubblica, ad esempio, ha raccolto le voci del presidente di Ava Franco Libero Manca, che sostiene che “i veri amanti degli animali non negano l’aiuto agli umani”, e dei rappresentanti del portale web You Animal, che si chiedono per quale motivo il Papa torni a più riprese sul parallelo tra l’amore per gli animali e quello per gli umani (ricordando tra l’altro una vecchia affermazione del Santo Padre riguardante famiglie, figli e animali domestici che anche provocò un certo malcontento negli ambienti animalisti).

C’è qualcuno che però ci va giù pesante. Come il presidente di AidaaLorenzo Croce, che parla di “parole fuorvianti” e invita il Santo Padre a “occuparsi dei sacerdoti che violentano i bambini o che vivono nei superattici, che non pensano né ai poveri né ai cani e ai gatti, ma solo a loro stessi”.

IL PAPA E LA COMUNICAZIONE ERRATA, LA “DEBACLE” DELLA NOTIZIA DI PANCIA

“Della storia di Papa Francesco e l’attacco agli animali si potrebbe farne un case study”, sostiene Valerio Granato, il CEO della web agency Livecode, editrice di Livenet. Granato, esperto di comunicazione digitale, afferma:

“Il messaggio di Papa Francesco, assolutamente estrapolato dal contesto in cui è stato lanciato, è un esempio lampante di come sui social l’informazione incorretta ancora dilaga. Monitorando il traffico dei social network di queste ore, ci siamo resi conto di quanto engagement – assolutamente inutile – hanno provocato post lanciati come Francesco contro gli animali o altre cose simili. Come da tempo sosteniamo, come del resto abbiamo fatto durante i nostri colloqui con l’Ordine dei Giornalisti della Campania, è necessaria una grande attenzione sul tema. Veicolare messaggi sbagliati che cercano di attaccare il lettore alla pancia, alla lunga, sono solo lesivi della qualità dell’informazione in Rete”.

 

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