YAHOO, L’ATTACCO HACKER PIÙ IMPONENTE DELLA STORIA WEB: 500 MILIONI DI ACCOUNT VIOLATI

by Stefania Zona
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L’indiscrezione è stata confermata da Yahoo! nelle scorse ore: nel 2014 un imponente cyber-attacco ha permesso agli hacker di entrare in possesso dei dati di circa 500 milioni di account. Il primo a dare la notizia è stato il portale Recode, che già ieri pubblicava un utile vademecum per rimediare ai danni alla privacy subiti dagli utenti Yahoo.

Sottratti quindi nomi, cognomi, numeri di telefono, password e indirizzi e-mail di 500 milioni di account in quello che passerà alla storia come il più grande attacco web di sempre. Un’operazione di una portata tale che il sospetto dell’intelligence statunitense è che dietro possa esserci uno Stato straniero. Fonti qualificate citate da Rainews parlano di somiglianza ad altri attacchi riconducibili ad agenzie di intelligence russe.

Icona Yahoo simplyYahoo informa che non sono state trafugate informazione relative a carte e conti bancari. In compenso, sembra che tra quanto sottratto illegalmente ci siano gli estremi del passaporto di Michelle Obama e alcuni dati sensibili relativi a dipendenti della Casa Bianca che hanno lavorato alla campagna elettorale di Hillary Clinton. Sul caso indaga anche l’FBI con cui Yahoo sta collaborando.

Il sospetto di una falla, in realtà, sussisteva già dalla scorsa estate. Come riporta Il Fatto, già l’estate scorsa il colosso informatico aveva annunciato un’indagine interna dopo che in Rete un hacker sotto lo pseudonimo Peace avrebbe dichiarato di essere in possesso di 200 milioni di account Yahoo violati ed era pronto a rivendere quei preziosi dati.

YAHOO E LA CESSIONE A VERIZON IN BILICO

Intanto, questa grana mette a serio rischio il rapporto di Yahoo con Verizon. Lo scorso luglio, per una cifra che si aggira intorno ai 4,8 milioni di dollari, il colosso delle telecomunicazioni aveva di fatto acquisito Yahoo. Come riporta Il Sole 24 ore, Verizon ha affermato:

«Valuteremo la situazione man mano che l’inchiesta prosegue tenendo conto degli interessi di Verizon. Fino ad allora non siamo in grado di aggiungere altro».

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