Licusati – Restaurato il Monumento ai Caduti della I guerra mondiale di Luigi De Luca

by Redazionale
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Quando non è un trasferimento dalla città alla spiaggia per godere del sole estivo, il turismo può anche essere un viaggio nel tempo. Non c’è luogo nella nostra Penisola che non conservi i segni di civiltà passate, eppure ancora eloquenti e vivi per chi sappia vederli. Anche le province più appartate, che al pigro sembrano offrire solo il piacere del contatto con la natura, hanno molto da offrire. Solo i moti storici più imponenti le hanno raggiunte; perciò le tracce che ne conservano si distanziano nel tempo rendendosi più riconoscibili agli occhi dell’osservatore. Neppure il Cilento è solo verde e mare. A volte basta soffermarsi per poco, e scambiare due parole con gli abitanti del luogo per riscoprire interessanti intrecci di arte e letteratura. Un’occasione si è avuta sabato 15 giugno a Licusati, frazione di Camerota (SA), dove è stato presentato il restauro del Monumento ai Caduti della I guerra mondiale di Luigi De Luca (1857-1938). Allievo di Stanislao Lista all’Istituto di Belle Arti di Napoli, De Luca esordì con sculture di soggetto letterario e storico. Influenzato dalla scuola orientalista sulle tracce del napoletano Morelli, egli fu autore di opere riconosciute, come la famosa “Ad murenas” che oggi si trova nel Museo di Capodimonte. All’inizio del ‘900 si inserì nell’alveo dell’art nouveau, a cui a buon diritto appartiene anche la Vittoria Alata che orna il monumento di Licusati. Realizzata in bronzo per volontà di alcuni cittadini, l’opera fu inaugurata il 4 novembre 1932 per ricordare i trenta giovani del luogo che avevano sacrificato la vita per la Patria, ed è sempre stata amata e rispettata dalla popolazione. Alla presentazione del restauro, finanziato con fondi privati, hanno partecipato autorità civili e religiose, e i promotori dell’iniziativa. Per illustrare il valore storico e civile dell’opera è stato ricordato il libro “Ospedale da campo 040”, del concittadino Nicola Ragucci, maggiore medico impegnato sul fronte dolomitico, e testimone di tanti atti di valore dei soldati italiani. Autore del restauro, Pantaleo Tarallo, scultore da sempre dedito al recupero e alla rivalutazione dell’opera di Luigi De Luca. La memoria non è solo tradizione, ma può venire anche dalla riscoperta

di

Avv. Gaetano Ragucci

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