NAPOLI SPERIMENTA IL TAXI SHARING

by Federica Colucci
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taxi sharing

Destinato a incuriosire, e probabilmente a far discutere, il progetto sperimentale del Taxi Sharing parte a Napoli.

Mettiamola così: vi sarà mai capitato nella notte di restare in strada, senza autobus notturni all’orizzonte, con le metro già chiuse e non siete l’unico sventurato sotto la pensilina? Ecco, ora le spese del taxi le potete dividere per regolamento comunale!

TAXI SHARING, COME FUNZIONA IL PROGETTO SPERIMENTALE

Il Comune di Napoli ha diffuso poco fa una nota stampa in cui spiega come funzionerà, in fase sperimentale, questo curioso progetto di taxi sharing, che va nell’ottica della mobilità sostenibile su cui Napoli, nonostante gli sforzi di un’amministrazione a volte persino integralista sull’argomento e soprattutto a causa di una disastrosa situazione di trasporti pubblici, stenta a decollare.

Per utilizzare una metafora, si potrebbe dire che i taxi si travestono da pullman. Sette, in questa prima fase, i percorsi individuati per questi taxi collettivi:

– piazzale Tecchio – piazza Vittoria;
– piazza Sannazaro – piazza Bovio;
– piazza Garibaldi – piazza Trieste e Trento;
– emiciclo Poggioreale – piazza Principe Umberto;
– piazzale Tecchio – Università di Monte Sant’Angelo;
– Posillipo – via Ferdinanado Russo;
– Posillipo – via Marechiaro.

Su questi capilinea, in appositi posti auto ben segnalati, il tassista che aderirà all’iniziativa comunale sarà obbligato a partire in presenza di almeno tre passeggeri che vogliono usufruire del servizio (a sua discrezione, invece, partire con meno utenti). Il percorso è prefissato da un capolinea all’altro e l’utente del taxi potrà decidere di scendere in corrispondenza di una fermata del trasporto pubblico locale (autobus Anm) sul tragitto. Ed è proprio questo l’aspetto più interessante, che distingue il taxi collettivo in salsa partenopea da quelli visti altrove. Il prezzo, fisso, è di 2 euro. Tra gli obblighi del tassista, anche quello di apporre una tabella e rendere subito riconoscibile il percorso che svolge.

È un tentativo, non il primo e probabilmente neanche l’ultimo, di favorire un’idea di mobilità sostenibile all’ombra del Vesuvio.

Il primo periodo di sperimentazione permetterà di valutare la bontà del taxi sharing ed, eventualmente, estenderlo ad altre zone cittadine che, ci permettiamo di dire, forse meriterebbero maggior attenzione proprio perché probabilmente servite peggio.

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