di Sara Pollasto
Ogni anno McDonald’s acquista 82.000 tonnellate di prodotti di fornitura italiana – circa l’80% – per un valore di 200 milioni di euro: In Italia, McDonald’s è da sempre partner e promotore del settore agroalimentare.
Ogni fase produttiva viene documentata nel dettaglio fino alla consegna e, per ogni prodotto, è possibile risalire con esattezza a provenienza, allevamento e controlli sanitari del bestiame. Lo stesso per frutta e verdura, per le quali è possibile risalire all’appezzamento di terra dove vengono coltivate, alle sementi e ai concimi utilizzati.
E’ nato così Fattore Futuro, un progetto di valorizzazione e sostegno dei giovani imprenditori agricoli avviato da McDonald’s Italia e Fondazione Qualivita, per selezionare 20 agricoltori italiani al di sotto dei 40 anni, da inserire nel proprio sistema di fornitori con un contratto triennale.
Il progetto, patrocinato dal Ministero delle Politiche agricole e supportato anche da Confagricoltura, Cia e Coldiretti, si rivolge ai giovani attraverso una serie di incontri in diverse città, in cui sarà possibile immergersi nella produzione attraverso dei visori 4D, e divertirsi con giochi interattivi. L’iniziativa è stata inaugurata il 13 giugno a Napoli in Piazza del Gesù, tappa del programma Panorama d’Italia, alla presenza di Nino Daniele, assessore alla cultura del comune di Napoli, e qui si terrà fino a sabato 16 giugno.
Un esempio del successo ottenuto dall’attuazione del progetto è dato da Ida Adinolfi, giovanissima imprenditrice agricola di Salerno la cui azienda è attualmente fornitrice di insalata per McDonald’s Italia, garantendo circa 4 tonnellate di rucola, ovvero il 50% del totale utilizzato nei fast food.
Ancora, altri esempi di fornitori italiani quali Fresystem per i prodotti da forno, o anche Seda Group per il packaging, testimoniano “l’importanza di Napoli tra le eccellenze locali e le grandi multinazionali – ha detto Mario Federico, amministratore delegato di McDonald’s Italia – e dimostrano una crescente attenzione dei consumatori al consumo di ingredienti di origine italiana come ulteriore garanzia alla freschezza dei prodotti”.
In questo modo è stata possibile anche la creazione di nuovi posti di lavoro in un’azienda che conta di suo già 20.000 impiegati – di cui il 94% con contratto stabile – offrendo anche un numero significativo di ore di formazione a tutti i dipendenti su tutti i livelli.