I VINI DI CANTINA CAPRAI IN DEGUSTAZIONE A NAPOLI

by Stefania Zona
0 comment

Si è tenuta il 9 febbraio all’Hotel Oriente a Napoli la serata di degustazione dei vini umbri della Cantina Caprai, organizzata dalla Fondazione Italiana Sommelier. Noi di Livenet abbiamo partecipato per potervi raccontare questo incontro umbro-campano molto speciale, ecco come è andata.

La degustazione è stata moderata da Daniela Scrobogna, docente dei corsi di formazione della Fondazione Italiana Sommelier, insieme a Marco Caprai proprietario dell’azienda, che ha iniziato raccontando la storia della Cantina Caprai. Da quando Marco Caprai ha rilevato l’azienda dal padre Arnaldo con i suoi 45 ettari vitati iniziali ad oggi che ne conta 136 su due corpi, per un’estensione che va dai 220 m ai 420 m di altitudine per avere diveri tipi di esposizione. L’azienda è molto attenta alla sostenibilità e dal 2008 porta avanti il progetto Montefalco the New green Revolution, uno standard territoriale certificato di produzione sostenibile del settore vitivinicolo, premiato come modello d’eccelenza all’Expo di Milano.

Tra i vari premi e riconoscimenti troviamo anche: Cantina Europea dell’anno (Wine Enthusiast) e Cantina dell’anno (Gambero Rosso), Premio Ecofriendly (Guida Vini buoni d’Italia Touring), Oscar del vino come Miglior Produttore (Duemilavini Bibenda) e Super Tre Stelle ( Guida Oro Vini Veronelli). Insomma la Cantina Caprai è un’azienda che si dà da fare e di certo non passa inosservata. 

La degustazione di Cantina Caprai a Napoli

Partecipare al road show wine voluto dall’azienda è stato davvero interessante, perché in ognuno dei vini proposti è possibile ‘leggere nel bicchiere’ tutto l’impegno che quotidianamente viene fatto per prendersi cura di tutta la filiera produttiva dalla vigna alla tavola.

La degustazione dei vini della Cantina Caprai inizia con il Grecante 2016 – Colli Martani Grechetto DOC. Parliamo di un vino prodotto da uve grechetto 100%, uva che come ci racconta lo stesso Marco deriva dalle uve greche importate in Italia da secoli, attecchendo in modo diverso nelle varie regioni dalla Puglia alla Campania, ma anche in Veneto e che in Umbria è tradizione coltivare nell’area che circonda Montefalco come ad Assisis o a Spoleto. Troviamo un vino giovanissimo, imbottigliato circa quindici giorni prima della degustazione, dal colore giallo verdolino, brillante, a naso predomina una sensazione salmastra, come ci tiene a sottolineare Daniela, seguita poi da fiori bianchi, frutta esotica e infine una nota agrumata. Al gusto ritroviamo una forte sapidità e una spiccata acidità, un vino fresco semplice e lineare con una sorprendente persistenza.

Si continua con un altro bianco molto particolare della Cantina Caprai, che è il bianco Cuvée Secrète 2015 – Umbria Bianco IGT, ottenuto dalle uve che “meglio esprimono le potenzialità dell’annata”, una ricetta segreta, da cui il nome, che nonostante le domande Marco non svela, se non per l’ammissione di aver usato tra le uve il grechetto. Questo vino viene sottoposto ad un periodo di affinamento di 6 mesi in barrique di rovere francese e lo si nota subito dal colore molto diverso dal precedente, di un giallo paglierino carico con riflessi dorati, con note boisé, sentori di speziatura come quello dello zafferano, fiori bianchi e una frutta più matura come una succulenta pera, fino ad un tocco mielato. Al gusto è morbido, si avverte la sua alcolicità (13%) e l’acidità è meno spiccata, è un vino armonioso ed equilibrato.

Passiamo ai rossi iniziando con il Montefalco Rosso 2014 DOC, un blend di Sangiovese (70%), Sagrantino (15%) e Merlot (15%). Le uve vengono raccolte e lavorate separamente, per poi essere successivamente unite per l’affinamento, che consiste di 12 mesi in barrique e almeno 4 in bottiglia. Marco ci racconta che l’annata è stata molto difficile per via delle piogge, ma per fortuna non ha creato danni. Troviamo un vino dal colore rubino, dai sentori di frutta rossa, ciliegia, prugna, amarena, note floreali come la violetta e un principio di speziatura dato come da noce moscata. Al gusto è morbido, rotondo, non troppo caldo, elegante, con un tannino smussato e perfettamente integrato, equilibrato. È un vino di facile beva e non fatichiamo a credere quando Marco ci dice che è il più venduto in assoluto, esportato in 40 paesi nel mondo!

 

Subito dopo assaggiamo il Montefalco Rosso Riserva 2011 DOC, lo stesso vino con un maggiore periodo di affinamento (20 mesi in barrique e almeno 6 in bottiglia), e di un annata più mite come la 2011. Il colore è di un rubino più intenso e dagli odori più complessi e profondi, aggiungendo una maggiore speziatura, cardamomo, cumino, vaniglia, erbe aromatiche e un accenno di balsamico. L’ingresso in bocca è caldo, morbido, un vino robusto, dal tannino rotondo ed elegante con una buona struttura acida e note amatiche nel finale.

Finalmente è arrivato il momento più atteso della serata, quello del Sagrantino di Montefalco per cui la Cantina Caprai è celebre in tutto il mondo. Marco inizia a raccontarci un po’ di storia di questo vitigno storico, di cui si parla dai tempi di S.Francesco, in quanto essendo una vite molto domestica era coltivata nei monasteri. L’uva prende il nome dal termine “sacro” perché era il vino che veniva consumato a Pasqua dopo la Quaresima, erano quindi uve del sacramento pasquale. Inoltre queste uve sono strettamente legate al terriorio stesso di Montefalco, che storicamente era la riserva di caccia col falco di Federico II, in quanto la buccia del Sagrantino, ricca di polifenoli e antociani, veniva usata per creare un composto curativo per le ferite riportate dai falchi.

Dopo questa digressione storica viene servito il Collepiano 2011 – Sagrantino di Montefalco DOCG, con 22 mesi di barrique di rovere francese alle spalle. Si presenta con un colore rubino compatto dai riflessi granati, al naso è complesso, spiccano sentori di balsamico, seguiti da liquirizia, pepe, rosa canina, vaniglia. Al gusto è armonico, robusto, equilibrato, persistente, un perfetto ritratto di Sagrantino. 

L’abbinamento umbro-campano

Dulcis in fundu viene servito il pluripremiato 25 anni 2012 – Sagrantino di Montefalco DOCG, molto diverso al naso dal precedente, un bouquet complesso con i suoi sentori di arancia rossa, rosa, mora, cacao, pepe, sigaro fino ad arrivare all’etero con resina e incenso, al gusto è sorprendente con un tannino nobile, ingresso rotondo, che lascia la bocca piena, un vino che nonostante gli anni ha davanti a sè una lunga vita ancora.

La serata si conclude con il tanto decantato incontro umbro-campano: il Sagrantino viene abbinato al brasato dello chef Basilio Avitabile della Masseria Guida di Ercolano. Servito nel tipico “buccacciello” il piatto è fatto di carne di manzo a pezzettini macerata con il Sagrantino stesso per 24 ore poi cotta in vasocottura per 6h a bassa temperatura e infine messa insieme al cavolo e ai cavoletti di Bruxelles per una seconda cottura di 5h. L’abbinamento con il 25 anni è pefetto: la succulenza del piatto si sposa perfettamente con il tannino del vino, restituendo una bocca pulita e soddisfatta, che manda tutti a casa con un sorriso e un piacevole ricordo sensoriale.

 

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Livenet News Online Agenzia SEO a Napoli Palloncini