Outings Project: il museo va in città!

by Federica Belmonte
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Immaginate se a farvi compagnia alla fermata del pullman ci fosse una delle ballerine del Moulin Rouge ritratte da Toulouse-Lautrec o se, semplicemente andando a fare la spesa, poteste imbattervi nella dama con cagnolino del Bronzino. Pensate se, percorrendo il solito tragitto verso casa, poteste perdervi nello sguardo civettuolo di Mademoiselle Rivière di Ingres o trovarvi catapultati in una locanda del ‘600, o se fra graffiti, tag e cartelloni pubblicitari spuntasse una modella preraffellita

Impossibile?

No!

Portare i capolavori dell’arte dalle sale dei musei alla libera fruizione in strada è, infatti, il fulcro dell’Outings Project, la open call di street art su scala globale che dal 2014 libera l’interazione artistica fra musei e contesti urbani.

L'ideatore del progetto Julien de Casabianca

L’ideatore del progetto Julien de Casabianca

Tutto nasce da un’idea dell’artista e regista di origine corso-francese Julien de Casabianca che, da ormai tre anni, “ruba”, attraverso delle foto, opere d’arte esposte nei musei e le “restituisce” alle città in forma di poster affissi nei luoghi più improbabili, decontestualizzandole e rendendole, allo stesso tempo, straordinariamente attuali. Rinascimento e graffiti, barocco e fabbriche dismesse, palazzi fatiscenti e glorie manieriste, tutto questo è la felice e sorprendente sintesi dell’Outings Project.

Alla base dell’idea c’è la volontà di stimolare l’osservatore attraverso i soggetti proposti: le opere inserite nel progetto sono scelte, infatti, in base a due criteri fondamentali: il primo è la selezione di capolavori meno noti al grande pubblico; mentre il secondo è l’appartenenza dell’opera alla collezione del museo della città in cui Julien decide di intervenire, per cui, se siete a Parigi, è difficile che possiate trovarvi  a tu per tu con la Gioconda, ma è probabile che possiate scambiarvi un’occhiata con L’Orfana di Delacroix, custodita anch’essa al Louvre. In questo modo i passanti, anche i meno avvezzi alla frequentazione dei luoghi d’arte, possono lasciarsi incuriosire e magari – perché no? -, decidere di riscoprire i tesori custoditi nei musei della propria città. Un modo divertente, moderno e “urbano” per lasciarsi incantare dall’arte “classica”.

Dal lancio dell’idea ad oggi sono centinaia le città “musealizzate” fra cui Parigi, Mosca, Riga, Los Angeles, Tel Aviv e Mumbai. Ad accrescere la popolarità dell’Outings, oltre all’impegno profuso da Julien de Casabianca, è il carattere di open call globale del progetto: tutti gli interessati possono partecipare attivamente ad esso semplicemente fotografando un’opera presente in un museo della propria città, realizzando un poster dell’immagine, inserendola in un contesto urbano e inviando, attraverso il sito e i canali social, la foto del lavoro ultimato all’artista che provvederà ad inserirla nella galleria virtuale.

Il carattere modernamente didattico dell’Outings Project ha fatto sì che nascessero numerose collaborazioni fra l’artista e importanti musei del mondo, fra cui il Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, Il Musée d’art et d’histoire di Ginevra e il  Museo Carmen Thyssen di Malaga con cui sono stati realizzati workshop e affissioni di poster in grande scala.

Outings Project Toruń from Szar Liz on Vimeo.

Particolarmente interessante fra le installazioni monumentali è quella realizzata ad Angers in Francia dove la lotta fra Ercole e Anteo si sviluppa fra le preesistenze del muro, inserendosi perfettamente fra le crepe della superficie.

Incredibilmente, nessuna città italiana fa ancora parte dell’Outings Project, e pensare che ci sarebbe l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda il patrimonio artistico.

Che dire?  Appassionati e Musei italiani, se ci siete, battete un colpo!

Info sull’Outings Project

http://www.outings-project.org/

https://it-it.facebook.com/outingsproject/

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