Serviva il referendum costituzionale per scoprire, ahinoi, che i politici hanno sostituito nell’immaginario collettivo gli attori e i cantanti.
Ebbene sì, il romano Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle ha richiamato, ieri, in Piazza Dante a Napoli schiere di ragazzine pronte a strattonare e calpestare, con tacco 12, i piedi di chiunque le dividesse dall’oggetto del desiderio.
Lo so, siete perplesse. Anch’io!
Carino lo è ma MAI nella vita una ragazza, giovane donna, anzi, donna della mia età avrebbe sgomitato per un selfie con Dibba.
Dico davvero, neanche in fase adolescenziale o in piena tempesta ormonale.
Parliamoci chiaro, questo è il fallimento di intere generazioni di donne, da quelle che al massimo si spingevano ad appendere un poster di Brad Pitt o Johnny Depp in camera a quelle che adoravano i Backstreet Boys e ballavano sotto la pioggia imitando il balletto del gruppo (per poi buscarsi una bronchite), ma poi rinsavivano e sceglievano l’uomo imperfetto, senza sopracciglia ad ali di gabbiano, con i peli sul petto e altrove.
Di Battista, Dibba per gli amici, non può definirsi brutto, ma sbatte le palpebre più di una ragazza che sta perdendo le ciglia finte e scuote la testa come se avesse i capelli lunghi raccolti in una coda di cavallo. Insomma, care ragazze, che siete state in piazza per più di due ore ad ascoltare cose che non vi interessavano affatto e che prima di ieri ignoravate esistessero, datevi un contegno e smettetela di perdere tempo ad inseguire foto con il ‘figo’ di turno da postare su Instagram.
Siete più di questo, o forse, io spero che siate più di quello che sembrate.