Campania, bocciata la sanità: la peggiore d’Italia. Insorge Forza Italia: solo slogan, siamo sempre più ultimi

by Gessica Cuomo
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Maglia nera della sanità campana, così come riportato in anteprima da Il Mattino,  che diffonde i dati che il ministero della Salute stila ogni anno per valutare le regioni in Piano di rientro.

Livelli essenziali di assistenza (Lea) in caduta libera in Campania, mai nessuna regione è rimasta così indietro sui livelli di cura.

Su tali dati insorge il gruppo Forza Italia in Consiglio regionale. 

“Grazie x aver portato sanità campana all’ultimo posto!Mai nessuna regione è rimasta così indietro! “. Scrive in un tweet il capogruppo azzurro Armando Cesaro.

“Sanità, in Campania siamo tornati all’anno zero. Dilapidati gli sforzi della gestione Caldoro. La sanità campana è tornata all’anno zero. Se le anticipazioni di stampa dovessero essere confermate, la nostra regione sarebbe oggi fanalino di coda in Italia per i livelli essenziali di assistenza (Lea), con pesanti conseguenze per i cittadini e per gli operatori, che, salvo stravolgimenti dell’ultim’ora, sono condannati al protrarsi di una gestione commissariale sino ad ora fallimentare su tutti i fronti. Ciò che più dispiace è che gli sforzi del presidente ed ex commissario di governo Stefano Caldoro sono stati nel giro di pochi mesi tutti dilapidati ed in modo irresponsabile. Ci aspettiamo ora che qualcuno spieghi ai campani perché sono tornati ad essere ultimi, dopo anni di sacrifici e di sforzi che avevano comunque determinato una ripresa #viaicommissaridallaCampania“. Scrive su Facebook il vicepresidente del Consiglio regionale Ermanno Russo. 

“La sanità in Campania continua ad arrancare, attrezzature obsolete e personale medico e paramedico sottodimensionato danno l’esatta dimensione dei problemi ancora irrisolti, lo dico da medico che conosce bene la realtà e raccoglie la sofferenza degli utenti”, così Flora Beneduce, consigliere regionale di Forza Italia e componente della Commissione Sanità. “A giudicare dai risultati in circa un anno e mezzo di gestione commissariale sono stati prodotti atti di grande impatto mediatico e molto lontani dal sopperire una carenza di strutture e di assistenza forte e drammatica”. “Un ultimo posto ben meritato quello della Campania – continua la Beneduce – perché non sfugge a nessuno la difficoltà a farsi assistere e la continua fuga verso regioni virtuose”. “Serve a poco aprire reparti a spot, ad oggi questo governo regionale deve registrare il proprio fallimento per non essere riuscito ad avviare una riorganizzazione seria, che non significa volare alto con proclami e filosofia organizzativa ma necessita di un’azione complessa e condivisa, per affrontare i problemi veri e reali di una regione che collassa e che mette a serio rischio la salute dei cittadini”.

“Se la Campania è ultima in Italia per i livelli di cura, figuriamoci Ischia”, afferma la consigliera regionale campana di Forza Italia Maria Grazia Di Scala. “La fotografia impietosa scattata dai tecnici del ministero della Salute – aggiunge la consigliera Di Scala – è assolutamente preoccupante, soprattutto per quelle realtà come le isole minori, per le quali mi sono sempre battuta, dove l’accesso ai servizi sanitari e ospedalieri risulta più problematico”. “I dati diffusi oggi – aggiunge l’esponente di Forza Italia -, sono il frutto di scelte sbagliate, di incapacità manifesta e smentiscono clamorosamente lo slogan deluchiano ‘mai più ultimi’”. “Ma non solo: come se non bastasse – conclude -, questi indicatori ci allontanano sempre di più dalla possibilità di uscire a breve dal commissariamento. Con tutto quel che ne consegue”.

“I cittadini campani meritano una sanità di qualità ed efficiente. Questo Governo regionale prenda atto dello stato di emergenza della sanità. L’ultimo posto in classifica della Campania per Livelli essenziali di Assistenza (Lea) è un dato che non meraviglia e che impone una seria riflessione sull’emergenza sanitaria che vive la nostra regione. Ad oggi l’accreditamento delle strutture è la strada da imboccare per avere una sanità più organizzata e nel contempo creare economia. Come se non bastasse Caserta sta vivendo in queste ore anche una difficoltà legata alla mancata stabilizzazione di 25 unità mediche che in questi anni hanno lavorato in maniera precaria, ma contribuendo a garantire livelli di assistenza indispensabili per i cittadini”. Così il consigliere regionale Gianpiero Zinzi. 

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