Il viaggio nell’armonia a tavola: ecco il Cipiglio

by Valeria Cristiano
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Sono migliaia i ristoranti e le trattorie che lavorano a Firenze, città vocata per tradizione al turismo, ma chi ha la sensibilità di capire i colori della Toscana e le antiche ricette ed essere in grado di  conoscere  le antiche storie del cibo della Toscana ha già effettuato un viaggio culturale su una terra famosa per il suo immenso bagaglio di sapori.

Normalmente ogni locale assume la tendenza ad avere una sua personalizzazione, avere una identità gastronomica, sia di pesce che di carne, e quello del Cipiglio è soprattutto un viaggio nell’armonia, un filo rosso che lega il cibo, l’arte, il vino e la creatività, la costruzione di un percorso fatto di colori, una road map  di cultura del cibo e del vino.

Un viaggio  nel nuovo e fresco design del look del nuovo Cipiglio, creato da Marco Rogai padre di Bernardo, dove domina un allegro cicaleccio nelle stanze rinnovate dall’arredo e dai colori, il soft tortora e pelle nera per le sedute, alle pareti un  sofisticato studio sull’estetica del vino, le opere d’arte dell’artista Elisabetta Rogai, recente new entry nella nuova società del ristorante, eseguite con la sua tecnica EnoArte, inventata da lei con l’aiuto dell’Università di Firenze, che raccontano attraversi i suoi dipinti la storia del vino associata al territorio e alle sue tradizioni.

Pizza baby rossa con burrata e wurstel (foto: Silvia Meacci)

Pizza baby rossa con burrata e wurstel (foto: Silvia Meacci)

E le antiche scatole di legno, inedito packaging del vino, i nomi delle le cantine che appaiono in maniera irriverente  sulle scatole di legno attaccate al muro come libreria …..o cantinetta? vecchie scatole, rarissime, che non ci sono più, scovate in qualche baule nella cantina della nonna, un tocco di allegria in un mondo serioso come quello delle cantine.

Primo attore le contaminazioni dall’estro dello chef  Francklin, la pizza di Tiziana, forse la più buona di Firenze anche senza battage pubblicitario, qui servita in maniera innovativa con il vino rosè invece della birra, ragazzi che sanno lavorare, con le mani e con il cuore, Bernardo, Tiziana, Francklin, Tommaso ed Elisabetta con il marito Marco Rogai, che con il loro lavoro, la comunicazione ben gestita e la semplicità del loro progetto parlano con eleganza ai sensi con un menù da mangiare anche con gli occhi e che  dimostra la versatilità del giovane chef, carne e pesce,  ogni tipo di ricetta, dalla più semplice alla più creativa, ma al Cipiglio si parla anche di arte, di cultura, di ospitalità e bel pubblico.

E poi flash di fiori e piante, stanze senza tempo, fuori il dehor pieno di allegria e ordinato disordine  mentre si sta a tavola… è un viaggio, quello di questi cinque professionisti, in allegria e passione, ma anche grande sacrificio, attraverso la storia, la cultura, l’arte, la sapienza del fare, l’armonia dei colori e della materia, l’artigianalità del buon cibo dunque, quello che all’estero tutti ci invidiano, che fa parte delle cose belle della Toscana e dell’Italia intera, una Regione da vivere con il suo immenso bagaglio di sapori e colori.

(foto di Silvia Meacci)

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