‘O Munaciello, nel cuore di Miami uno spaccato di Napoli e dei suoi sapori

by Regina Claudia Chiodi
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paccheri del ristorante 'o munaciello

Dopo l’americanizzazione, dopo la globalizzazione esiste forse una “Napolizzazione”?

Forse no, ma sicuramente il “made in Naples” fa tendenza, molto probabilmente perché racchiude in sé tradizione e modernità, in un mescolarsi di elementi solo apparentemente casuale e caotico, ma dove poi ciascun ingrediente trova la propria collocazione in una sintesi innovativa e geniale che sembra solo a Napoli si possa trovare.

Un mondo genuino fatto di “fronne e’ limone, pummarole ro’ piennolo, mele annurche, l’olio campano che addor’ e’ mare, ed il latte che diventa poesia in quella palla lucida e succosa ‘ra muzzarella” che si mescola al numero 10 del magico Maradona, alle tovaglie con i numeri della tombola, sacro e profano, incontrando quei miti e leggende inscindibili della napoletanità.

L'Ingresso di 'O Munaciello a Miami, con le maglie numero 10 di Diego Armando Maradona

L’Ingresso di ‘O Munaciello a Miami, con le maglie numero 10 di Diego Armando Maradona

E così, passeggiando per le strade di Miami, salendo solo tre gradini, si apre il sipario sul passionale mondo napoletano.

'O munaciello, simbolo del ristorante

‘O munaciello, simbolo del ristorante

Sembra di entrare in uno dei tanti locali dei vicoli di Napoli e tra i panni stesi ai balconi ed il grande forno, che la fa da padrone, ed i tavoli di legno, in quella eleganza casuale tipica del Sud, compare o munaciello, un po’ mito, un po’ storia, una figura a volte benevola, altre malandrina e dispettosa legata ad una cultura popolare che a Napoli e a Miami resiste e persiste nonostante il passare dei tempi.

È questo il viaggio proposto da tre giovani ragazzi, Leonardo Scuriatti, Valentina Borgogni e Carmine Candito, nel ristorante “O’ munaciello“. È un po’ come entrare in uno di quei vicoletti dei quartieri spagnoli per un percorso che soddisfa ogni senso nella cucina “ro vasc” (del basso, ndr) e così “o babà, la lasagna, o’ limoncello, i cannelloni, a’ pastiera, e ‘ struffoli, o’ rragù e sicuramente la pizza”.

L’idea di questo ristorante nasce, appunto, da tre giovani soci che dopo aver aperto un primo ristorante in Toscana, hanno testato la loro formula vincente a Miami. L’esperienza toscana, raccontano, appariva quanto meno azzardata: aprire un ristorante napoletano proprio a Firenze, i cui cittadini tanto sono legati alla loro tradizione, ma nonostante ciò il successo è arrivato tanto da spingere, Luciano, Valentina e Carmine, ad esportare la tradizione partenopea a Miami Beach.

Leonardo Scuriatti, Valentina Borgogni e Carmine Candito, gli ideatori di 'O Munaciello

Leonardo Scuriatti, Valentina Borgogni e Carmine Candito, gli ideatori di ‘O Munaciello

La sfida è apparsa diversa, sicuramente gli Stati Uniti sono già fisiologicamente appassionati del “made in Naples” e l’allegria d’ “O’ munaciello” ben si sposa con l’aria di festa tipica di Miami, ma per uscire dai soliti cliché dei ristoranti italiani all’estero, bisognava offrire quel qualcosa in più, come ricercatezza e autenticità dei prodotti e restyling della tradizione. Esemplificativo di tale processo appare la “Pizza Nera”, in cui la tradizione incontra le tendenze salutiste degli ultimi anni: lievitata naturalmente dalle 24-48 h, nell’impasto c’è carbone vegetale che conferisce l’insolito colore

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