TOMMASO PRIMO: L’ESOPO DI PIEDIGROTTA

by Danilo De Luca
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Tommaso Primo

Da martedì 17 maggio è disponibile sul canale YouTube dell’etichetta discografica Full Heads il videoclip ufficiale di Viola, singolo estratto dal secondo album discografico di Tommaso Primo Fate, Sirene e Samurai. A leggere i commenti sulla pagina Facebook del cantautore, il videoclip sembra essere stato salutato con entusiasmo dai fan, che da tempo aspettavano la traduzione video del brano più ascoltato a Napoli sulla piattaforma digitale Spotify. Ad inaugurare Fate, Sirene e Samurai, è stato, invece, il video Prayer for Kumbaya, a distanza di tre anni dal lancio di Gioia, estratto di Posillipo Interno 3, l’album che ha consacrato Tommaso Primo come uno tra i più promettenti giovani cantautori in lingua napoletana.

TOMMASO PRIMO

Tommaso Primo vanta all’attivo due album: Posillipo interno 3 e Fate, sirene e samurai.
La sua innata sensibilità artistica ha trovato nei luoghi dell’infanzia e della giovinezza una copiosa fonte di ispirazione: è infatti cresciuto a Piedigrotta, nobile capitale della canzone partenopea e sorgente pura di poesia, custodita e alimentata con generosità dallo spirito di Virgilio, di Sannazaro, di Leopardi.

Tommaso Primo

Selfie al Lanificio 25

Qui ha studiato con passione i testi classici napoletani, maturandone una profonda conoscenza del lessico e dello stile. Ma più che alle canzoni, Tommaso sembra ispirarsi alle favole. Sin dal suo album d’esordio, Posillipo Interno 3, da lui stesso musicato e arrangiato con la collaborazione di artisti  bravissimi, è chiara la sua vocazione di cantastorie e testimone della stupenda tradizione letteraria e orale napoletana. Nei suoi brani si alternano bozzetti idilliaci trascritti in un napoletano tanto letterario quanto musicale, che dà spessore al racconto. C’è infatti Gioia, ca’ vene e se va, appriesso a chi conta e’ storie e bell’ ‘e buono more e canta ‘a nonna nonna, che plana con leggerezza sui luoghi dell’idillio virgiliano- ‘e vvie ‘e San Pasquale a Chiaia, ‘e ccase nmiezzo ‘e sciure di Posillipo interno 3, il parco della Rimembranza sott”a luna tra uommene ‘e mala, radical chic e sunature-, ma non lambisce Salita paradiso, lastricata dai sogni frustrati dalla Strega ‘e povere, cu nu mantiello ‘e neve fatto ‘a ffoglie d’America Latina, impercettibile metafora per la cocaina.

Tutt’altra ambientazione in Fate, sirene e samurai, dove prendono corpo, in una Napoli by night di discotecari e contrabbandieri de ‘e cinque ‘a mattina, illuminata fiocamente dalla luce delle stelle che si specchiano in mare, le storie di fate e di sirene, che sopportano con lo stoicismo dei samurai, ciascuna a modo proprio, il peso della via lattea, che nelle tracce che si susseguono si fa immenso, con la luna ca brilla ‘ncielo come pupata e con le stelle che tutte ‘nzieme fanno a via. Nell’impalpabilità del racconto, mare e cielo si fondono in un’orizzonte fantastico in cui bestie marine e creature stellari portano candele che appicciano ‘a luce quanno ‘a notte vene. Per Viola, perla janca de’ Tribunali, rimasta sola pe’ meza e chi cumpagna nunn’è. Per Caramella, che vorrebbe stare Ngopp a ‘na stella n’zieme e canarine. Per Lena, che ama con tutta se stessa perché nun teme chello ca gente po’ di.

Tommaso Primo

Copertina di Posillipo Interno 3

Tommaso primo intesse, con i suoi versi, un sogno fantastico, cullato da una ninna nanna, doce comme ‘a panna, pe’ te fa’ felice, e po’ cucu tettè.

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