“Non è il momento”: la straziante bellezza del nuovo brano di Luk

by Marco Margarita
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Non è il momento

Non è il momentoCiò che importa è il racconto: il racconto è alla base delle nostre vite, è l’unico modo di interpretare la verità e le sue intransigenze. Eppure quante volte capita di offrire una versione parziale della propria intimità? Quante volte ci sentiamo in dovere di rivelare il nostro lato migliore, brillante o, se subiamo un torto, volutamente vittimistico? Spesso, spessissimo. Probabilmente sfruttiamo questo meccanismo di autodifesa perché, anche involontariamente, conviene agire così, conviene mostrarsi nitidi anche riconoscendo i propri sbagli. Ecco, tutto ciò non accade in Non è il momento, l’ultimo brano di Enzo Colursi, in arte Luk, un brano sincero, rivoluzionario, al cardiopalma, in cui l’ira, la rabbia, la delusione, la perversione prendono il sopravvento e diventano stralci di poesia incandescenti, che fanno rumore e non esitano ad affievolirsi. Sembra quasi di trovarsi in un ring emozionale dal quale il protagonista esce tumefatto, pretendendo improrogabilmente di condannare alla dannazione l’amata, ricordandole il suo terrore a dirgli che non fosse niente di importante, che poco valessero i ricordi, la passione, la condivisione. E così la delusione diventa un crescendo che, ricorrendo ad un sound elettronico e destabilizzante, si tramuta in un istinto animale, omicida, assassino, ma vero, schietto, perché l’amarezza spesso induce alla disperazione, ed è veramente inutile fingere che non sia così. In questo modo lei, che con un buco sulla fronte sembrerebbe originale, per un momento, con estrema soddisfazione, diventa un pretesto per brindare, per dimenticare e, finalmente, per riacquisire la dignità dell’amore, semplicemente, senza filtri, senza l’ostentata necessità di apparire illibati. E questo flusso di coscienza mantiene la sua integrità e forza in un ologramma che si evolve in maniera sempre più terrificante e inaspettata nel video, pubblicato il 5 febbraio scorso, realizzato da Alessandro Freschi con protagonista Clotilde Citino.

Luk, con questo suo appello capace di oltrepassare i limiti del bene ed anche del male, ci invita ad esorcizzare il dolore, a riconoscerlo come nemico e, in uno sfogo lacerato e lacerante, a sconfiggerlo, perché solo svuotandosi di ogni angoscia si ricomincia davvero, perché solo sprigionando la proprie emozioni, anche quelle più scomode, si può ritornare puri anche tra le macerie.

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