La storia raccontata dagli oggetti nel Real Museo di Capodimonte

by Giulia Garzia
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Le cosiddette “arti minori” sono spesso state relegate ad una posizione di secondo piano rispetto a quelle ritenute “maggiori” in funzione di un grande pubblico che apprezza e conosce quadri, sculture, gradi cicli di affreschi. ecc.

Pochi invece sanno che porcellane, gioielli, minuterie, utensili, pettini in corno,arazzi, tappeti- oggetti che rientrano in una produzione secondaria rispetto alle “classiche” espressioni artistiche ma non per questo meno preziosi, sia per materiali che per tecniche di lavorazione- sono invece indispensabili testimonianze storico-archeologiche che permettono di ricostruire tassello per tassello la vita quotidiana del tempo a cui appartengono.

Napoli è un esempio lampante di queste produzioni artistiche minori , la Porcellana di Capodimonte rinomata in tutto il mondo fa il suo ingresso in un secolo ( XVII sec.) in cui solo la Cina produceva porcellana e in Italia c’era chi provava a riprodurla ma senza successo. Commissionati dalla corte borbonica questi oggetti, oggi, possono essere ammirati  al Museo di Capodimonte, ma la mera esposizione non ha alcun senso se non procede di pari passo con la ricerca scientifica e la divulgazione.

Il libro che verrà presentato giovedì 23 novembre nell’Appartamento Reale del Museo e Real Bosco di Capodimonte è la dimostrazione di come piccoli oggetti possono ricostruire un’intera storia. “L’arte di imbandire la tavola e il “Dessert per 60 coverti” dei Borone di Napoli” di Angela Caròla-Perrotti, racconta la storia della ricostruzione di un centro-tavola (detto anche Dessert) ma non di un centrotavola qualsiasi, bensì la decorazione, composta da riproduzioni delle scoperte archeologiche pompeiane in porcellana di Capodimonte (114 biscuit) oltre al famoso Servizio detto dell’Oca, che abbelliva la grande tavola dei banchetti ufficiali del Re. Questa ricostruzione filologica ha permesso non solo di riprodurre il Dessert stesso ma anche di poter condurre una ricerca parallela sulla maniera di allestire la tavola aristocratica a Napoli durante il XVIII secolo. Questo contributo ci permette ora di capire come doveva presentarsi agli invitati a corte, in occasione dei banchetti ufficiali, la tavola del Re.

Prodotto e stampato grazie al contributo dell’associazione Amici di Capodimonte Onlus, verrà presentato alle ore 16:30 (sala 37, primo piano) a seguito (ore 19:00) vi sarà la proiezione del film biografico Caravaggio di Derek Jarman (1986)  introdotta dal regista Nicolangelo Gelormini. Il film rientra nella rassegna cinematografica “La settima arte a Capodimonte” e racconta la storia di Michelangelo Merisi de Caravaggio, personaggio complesso e tortuoso, scuro e ambiguo, dal talento selvaggio, con le sue debolezze e i suoi tormenti e nessun luogo poteva ospitare una proiezione simile se non l’auditorium del real Museo di Capodimonte che annovera tra le sue collezioni il maggior numero di opere di Caravaggio.

L’ingresso è gratuito e ad accogliere il pubblico ci sarà un drink di benvenuto.

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