Da martedì 17 a sabato 28 ottobre, presso il Teatro Piccolo Bellini, sito in Via Conte di Ruvo 14, si terrà la rappresentazione di L’ammore nun’è ammore, trenta sonetti di Shakespeare tradotti e trasmessi da Dario Jacobelli.
L’ammore nun’è ammore: lo spettacolo
La musica di Marco Vidino domina indiscussa l’intero spettacolo, coinvolgendo gli spettatori in un’atmosfera singolare che introduce una vera e propria recita dei sentimenti, ideata da Lino Musella, che propone i versi immortali di Shakespeare nella intrigante traduzione napoletana di Dario Jacobelli, la cui opera è stata raccolta postuma dalla casa editrice partenopea Ad est dell’equatore. Musella interpreta in maniera encomiabile la parola del tragediografo, divenendo un inconsueto Bardo capace di condurre per mano lo spettatore nei vari significati dell’amore, come dimostra l’intensa versione di Shall I compare thee to a summer’s day? in cui viene riferito alla donna che l’eterna staggiona toja nun po’ svanì, / nè perdere ‘a bellezza c’appartene a te stess’ / né ‘a morte po’ dicere ca dint’ all’ombra soja tu può fernì / quant’int’ ‘a na canzone ‘o tiempo te farrà sempre cchiù / gruoss’. Insomma, sebbene non sia facile trasformare la lingua shakesperiana in un napoletano nobile, L’ammore nun’è ammore mira a conferire una veste nuova ai sonetti, che pare eversiva in alcuni toni, ma soprattutto sanguigna, genuina, rispettosa dei suoi messaggi originali. In fondo una traduzione è valida se riesce a mescolare colpi di genio ed equilibrio: solo in questo modo possono essere tramandati i valori, spesso reconditi, che la poesia cerca di evocare in ognuno di noi.
Il disegno luci è ad opera di Hossein Taheri, la regia è di Lino Musella. Lo spettacolo è prodotto dalla Elledieffe.
Informazioni e recapiti
Lo spettacolo, dalla durata di 55 minuti, si terrà nei giorni feriali alle ore 21.15; solo domenica 22 inizierà alle ore 18.30.
Per le foto si ringrazia l’Ufficio Stampa del Teatro Bellini.
Marco Margarita