La sedia diventa opera d’arte: ecco “Una sedia per tutti”

by Regina Claudia Chiodi
0 comment

Il 13 giugno alle ore 18 presso il centro missionario diocesano, sito nella chiesa Santa Maria del Rifugio di via Tribunali, l’associazione Samb&Diop ha inaugurato “Una sedia per tutti”, una mostra di manufatti creati da ragazzi africani che da qualche tempo sono arrivati a Napoli. Sedie, comodini, tavoli bar, panchine, portafiori nati dall’immaginazione dei ragazzi che hanno seguito il corso di falegnameria e riciclo creativo organizzato dall’associazione Samb&Diop. Oggetti ritrovati qua e là sono stati lavorati e decorati per ottenere una seconda vita, che racconta la storia di ognuno. All’ingresso ci accoglie una sedia con sedile forato e riempito da una bella pianta, e così proseguendo ci imbattiamo in una sedia che porta un pesce, ricordandoci il mare gioioso e doloroso dell’estate, un asse da stiro diventa un elegante tavolo da bar porta-bicchieri, con un’abat-jour rivestita da un tessuto etnico, una vecchia valigia diventa comodino accanto ad uno chic porta-abiti ed una sedia nera ricorda Klimt nelle tipiche decorazioni concentriche in cui l’oro si mescola al bianco, al rosso, al blu. Il tutto accompagnato da eleganti modelle con abiti dalle colorate stoffe afro creati nel laboratorio di sartoria e guarniti dai gioielli di Marco Cecere, che si è dedicato al laboratorio di lavorazione dei metalli.

L’associazione Samb&Diop è nata dallo spirito di pietas e dall’umanità di Carmela Tagliamonte e Gennaro Sanniola, in memoria dei due ragazzi senegalesi uccisi in quell’episodio del 13 dicembre 2011 che verrà ricordato come la “strage di Firenze”. Ogni anno diversi corsi vengono organizzati, in primis  quello di lingua italiana, e poi numerosi laboratori che diventano reale e concreto strumento di integrazione offerto a ragazzi stranieri da poco arrivati in città o in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato politico. Sono corsi e laboratori totalmente gratuiti e autofinanziati.

Una bella realtà di solidarietà e spirito di collaborazione in un periodo in cui l’immigrazione anche a Napoli viene percepita come problematica e allo stesso tempo “pericolosa”, una piccola oasi nel cuore del centro storico di Napoli, in cui alla criminalità non viene affibbiato alcun colore e che piuttosto che al puro e semplice “dare”, si pensa da genitori, che offrono ai figli del mondo l’opportunità di camminare sulle proprie gambe.

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Polisonnografia a domicilio Napoli Agenzia SEO a Napoli Livenet News Network