Il genio di Dalì arriva al PAN Palazzo delle Arti di Napoli di via dei Mille, con una mostra dal titolo “Io Dalì”, visitabile dal 1 marzo al 10 giugno. La mostra – diretta da Alessandro Nicosia (Presidente C.r.o.), nasce in collaborazione con la Fundaciò Gala-Salvator Dalì – è un percorso attraverso la quale si può vedere come nasce e si sviluppa il personaggio Dalì. Tra le opere esposte, L’autoritratto con collo raffaellesco (1921), Una serie di dipinti stereoscopici, come per esempio “La mano di Dalì toglie il vello d’oro a forma di nuvola per mostrare a Gala l’aurora dorata, completamente nuda, lontanissima dietro il sole” (1977), una serie di disegni realizzati per la sua autobiografia “Vita segreta” (1942). Ma anche diversi filmati, performance e diverse apparizioni sui diversi mezzi di comunicazione (come le copertine delle riviste a lui dedicate, oppure la sua partecipazione ad un noto concorso televisivo che fu trasmesso dalla Cbs). Durante il percorso della mostra, è possibile vedere diverse sezioni fotografiche, tra le quali quella di Philippe Halsman che ha come soggetto i baffi di Dalì (ormai un suo “marchio di fabbrica”).
“Questa mostra – dice Nicosia – è stata costruita appositamente per Napoli: non è una delle tante che girano nel nostro Paese e si caratterizza per la sua doppia chiave di lettura, rivolta sia agli addetti ai lavori che al pubblico di neofiti”. “Ecco un’ulteriore, straordinaria mostra di livello internazionale – dice il sindaco Luigi de Magistris – che dimostra il grande riscatto culturale di Napoli. Siamo profondamente orgogliosi che sia un’esposizione in esclusiva e che proponga un artista molto vicino al pensiero napoletano, fatto di radici culturali, di creatività, di innovazione e anticonformismo”. “Io Dalì”, col supporto del ministero della Cultura spagnolo e col dell’instituto Cervantes e dell’ambasciata di Spagna in Italia è a cura di Laura Bartolomè e Lucia Moni per la Fundaciò Gala-Salvador Dalì e Francesca Villanti, direttore scientifico di C.R.O., con la consulenza scientifica di Montse Aguer e Rosa Maria Maurell.