Le origini della fortuna delle pitture antiche di Ercolano e Pompei andranno in scena al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, giovedì 10, alle ore 17.00
Una fortuna che ha inizio a Roma nel ‘500 con la scoperta della Domus Aurea, si consolida nella Roma barocca di Bellori e raggiunge il suo apice a livello europeo a metà Settecento con gli scavi di Ercolano e Pompei, come testimonia l’uscita delle Antichità di Ercolano Esposte a partire dal 1757.
Nello stesso anno esce a Parigi il “Recueil de peintures antiques” di Caylus, ultimo capitolo della fortuna degli affreschi antichi di area romana, che cederà il passo all’incipiente gusto pompeiano.
Questo il tema che sarà discusso nel corso della presentazione del volume “Caylus e la riscoperta della pittura antica” a cura di E. Gentile Ortona e M. Modolo, che ha scelto come location proprio il MANN.
Introduce Paolo Giulierini, intervengono Giulia Fusconi, Federico Rausa e Valeria Sampaolo.
LA SCELTA DELLA LOCATION (MANN)
Il volume sarà presentato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli su proposta del direttore stesso, Paolo Giulierini e la sede non è casuale. Gli affreschi di provenienza pompeiana esposti al Museo sono una testimonianza dell’interesse nei confronti della pittura antica maturato all’indomani della scoperta di Ercolano e Pompei, alla metà del Settecento. “Un interesse – dichiara Mirco Modolo – che è alla base della pubblicazione delle ‘Antichità di Ercolano Esposte’, le cui tavole rappresentano gli affreschi antichi scoperti nelle città vesuviane”.
“Il successo delle pitture antiche di Ercolano e Pompei in realtà va ricercato altrove – continua Modolo – ha radici nella Roma della seconda metà del Seicento ed in particolare nell’attività di un artista, Pietro Santi Bartoli, specializzato nella copia ad acquarello degli affreschi antichi che emergevano dagli scavi romani”.
Il libro, che cura insieme alla dott.ssa Erminia Gentile Ortona, narra la storia di una particolare serie di 65 acquarelli di Bartoli, eseguiti per Luigi XIV, che vennero trafugati per essere ritrovati, in parte, sessant’anni dopo dal conte di Caylus a Parigi. E’ da queste vicende, simili per certi versi ad un giallo, che nasce il “Recueil de peintures antiques”, il volume in cui Caylus pubblicherà 33 di questi acquarelli nel 1757, lo stesso anno in cui uscirà il primo degli otto tomi delle “Antichità di Ercolano Esposte”.
A CHI SI RIVOLGE
“Il libro, che è rivolto ad archeologi, storici dell’arte e in generale a chiunque nutra curiosità per il passato recente e remoto, descrive gli acquarelli di pitture antiche di Bartoli e la nascita del ‘Recueil de peintures antiques'”.
COME NASCE L’IDEA DEL LIBRO “CAYLUS E LA RISCOPERTA DELLE PITTURE ANTICHE
“In parte è dovuto al caso, come spesso accade, al fortunato incontro – conclude Modolo – che ho avuto cinque anni fa nel corso dei lavori per la mia tesi di dottorato in archeologia sugli acquarelli di Bartoli, con Erminia Gentile Ortona, storica dell’arte che da tempo aveva in animo di pubblicare un volume sul Recueil di Caylus”.