Riordino settore NCC e taxi, ancora un nulla di fatto

by Comunicato Stampa
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Ancora un nulla di fatto dal tavolo ministeriale per il riordino del settore che ingloba Taxi e NCC. Dopo il martedì nero dei trasporti che ha messo in ginocchio Roma, a causa dello sciopero nazionale delle due categorie in stato di agitazione che è durato fino alle dieci di ieri sera, 21 novembre, si va verso la protesta ad oltranza che proseguirà con nuove forme di protesta nella capitale.

La chiarezza sui ruoli dei tassisti e quelli degli NCC e di Uber è l’argomento al centro della diatriba scoppiata tra sindacati e dicastero. Nonostante i cinque incontri al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture sembra che un accordo sul riordino del settore sia ancora lontano. Al punto che le sigle di categoria Fast-Tpnl, Fita/Cnataxi, Fewdertaxi-Cisal, satam, Silt, Tam/Acai, Ugl-Taxi, Unimpresa, Uti, Claaai, Fit-Cisl Usb-Taxi, Mit, Faisda-Confail, Unica Taxi Cgil, Confartigianato-Taxi, Uri, Uiltrasporti e Uritaxi, non escludono nuove proteste anche nel periodo di dicembre.

Ieri intanto lo stop ha creato notevoli disagi per gli spostamenti verso gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, terminal generalmente serviti dalle corse di taxi e dal servizio NCC che a Roma collega il centro alla periferia. Difficoltà anche per chi era diretto alla stazione ferroviaria Roma Termini, e che si è visto costretto ad usare la Metro. Il commento del viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Riccardo Nencini, al termine della riunione di martedì, boccia lo sciopero definendolo “ingiustificato”. “Negli ultimi tre mesi – ha affermato il viceministro – si sono tenuti al Mit ben cinque incontri con i rappresentanti di Ncc e Taxi per esaminare i principi base del riordino de settore. La conferma che intendiamo procedere con determinazione seppur in stretto contatto con le associazioni l’obiettivo che il governo intende raggiungere è regolare il mercato perché i servizi resi ai cittadini siano più efficienti e più adeguati alla domanda”.

 

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