Le mani della cosca Arena sul centro d’accoglienza dei migranti

by Redazione
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Egemone a Isola Capo Rizzuto (Crotone), la cosca della ‘ndrangheta degli Arena avrebbe messo le mani anche sul Cara (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) della città, uno dei più grandi d’Europa. Forse la risultanza più raccapricciante delle indagini culminate questa mattina con un’operazione che ha coinvolto oltre 500 uomini delle forze dell’ordine e che ha portato all’arresto di 68 persone ritenute dagli inquirenti ai vertici dell’organizzazione criminale. L’operazione porta il nome di “Jonny”. Il fermo è stato disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

L’egemonia tra Crotone e Catanzaro

Nel provvedimento che ha ordinato le custodie cautelari, si sottolinea come la cosca Arena abbia in qualche modo monopolizzato il racket delle estorsioni a commercianti e imprenditori nel Catanzarese – anche operanti nel pubblico – attraverso il metodo mafioso. L’avrebbe fatto – spiegano gli inquirenti – attraverso una serie di cosche satellite su cui avrebbe avuto comunque il controllo.

Oltre alle estorsioni, la cosca degli Arena avrebbe avuto interessi anche nel settore del gioco e delle scommesse.

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Un frame del video rilasciato dalle FF.OO. relativo all’attività contro la cosca Arena delle scorse ore.

Gli appalti del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo

Gli affari della cosca Arena però non si sarebbero limitati a settori notoriamente di interesse delle organizzazioni criminali. Gli Arena avrebbero messo le mani anche sugli appalti del Cara di Isola Capo Rizzuto. Secondo gli investigatori, la cosca criminale avrebbe costituito imprese ad hoc per aggiudicarsi gli appalti per la ristorazione del Centro Accoglienza indetti dalla Prefettura di Crotone (insieme a quelli per il centro di Lampedusa).

Tra i coinvolti il governatore della Misericordia e il parroco di Isola Capo Rizzuto

Leonardo Sacco, governatore della “Fraternita di Misericordia” di Isola Capo Rizzuto che gestisce il Cara, e il parroco di Isola Capo Rizzuto don Edoardo Scordio sono coinvolti anche loro nell’inchiesta. Tra i capi d’accusa a loro carico c’è anche l’associazione mafiosa.

I capi d’accusa

I 68 arrestati dovranno rispondere a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale. Tutti i reati in questione sono aggravati dalla modalità mafiosa.

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