Il Molise è la seconda regione più piccola d’Italia con i suoi quattromila chilometri quadrati ed è la penultima in classifica per abitanti: ne conta all’incirca 320 mila. Ma sembra essere in cima alla vetta per numero di pale eoliche installate sul suo territorio. Quasi mille, che l’hanno fatta diventare la terra del vento.
Solo che, stando alle dichiarazioni di Gianluigi Ciamarra, avvocato presidente di Italia Nostra per la sezione di Campobasso, sembrerebbe essere il contrario. Ossia che il vento non passa per il piccolo Molise. E allora, si chiede, come mai tutti questi aerogeneratori alti centinaia di metri stanno popolando i crinali delle montagne molisane?
Il benvenuto a chi vuole raggiungere il Molise lo danno delle mastodontiche torri eoliche e non i paesaggi stupendi che colorano la regione, i piccoli borghi rurali o il buon cibo.
Oltre il danno anche la beffa, spiega Ciamarra. Perché da anni i signori del vento, quelli che hanno incassato milioni di euro dal business del vento, hanno messo gli occhi sulle alture dei monti del Matese, dove ai piedi della montagna sorge una piccola Pompei.
Eolico in Molise, il caso di Altilia Saepinum
Parliamo del sito archeologico di Altilia Saepinum. Un progetto da 16 pale eoliche da 180 metri l’una che dovrebbe essere realizzato sulle cime del Matese di fronte all’area archeologica. Un “orrore”, così definito dall’avvocato Ciamarra che assieme ad altri cittadini ha fortemente contestato l’avvio dei lavori, cominciando una lunga battaglia a colpi di carte da bollo e ricorsi, riuscendo a fermare l’ennesimo scempio ai danni del piccolo Molise del vento.