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DANIELE PANIPUCCI MORTO DOPO UNA SETTIMANA DI AGONIA

Daniele Panipucci

Ha lottato tra la vita e la morte per una settimana Daniele Panipucci, il 30enne colpito a morte a Maddaloni lo scorso 26 maggio. Non ce l’ha fatta: l’uomo è deceduto nell’ospedale di Caserta, dove era ricoverato, nella notte. Del resto, le condizioni di Daniele Panipucci si sono rivelate subito gravissime: una ferita profonda alla gola che aveva portato a un quadro clinico tale da consigliare ai medici di non asportare nemmeno il bossolo di una calibro 7.65 rimasto conficcato nello zigomo dell’uomo (fonte: Il Mattino).

Sul caso indagano gli uomini della Squadra Mobile di Caserta e del commissariato di Polizia di Maddaloni.

OMICIDIO DI DANIELE PANIPUCCI, I POSSIBILI MOVENTI

L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella che vorrebbe Daniele Panipucci alla ricerca di una nuova vita. Non è l’unica, ma alcuni indizi lascerebbero intendere ciò, ed è per questo che gli investigatori battono soprattutto questa strada. Il giovane, difatti, che sembrerebbe essere stato in passato legato ad ambienti di spaccio di droga, da qualche tempo aveva trovato un lavoro. Onesto. Di quelli che permettono di guardarsi allo specchio con dignità e senza il terrore di finire invischiati in assurde logiche e mattanze criminali.

Ma forse, questa volta, il passato di Daniele Panipucci non ha perdonato. Una discussione, forse con una sola persona, al termine della quale sarebbe partito il colpo fatale al 30enne.

L’altra pista, meno rassicurante, vorrebbe invece il Panipucci vittima di una vendetta dei clan della zona che detengono l’egemonia delle piazze di spaccio. Forse, l’uomo avrebbe provato a mettersi “in proprio” e aggirare le “regole di mercato” imposte dalla camorra nella zona. Ma anche su questa ipotesi è ancora tutto da verificare. L’unica certezza, al momento, sembra essere data dal fatto che l’omicidio di Daniele Panipucci sia maturato nel giro dello spaccio di droga del Casertano, ed è in quel senso che si stanno muovendo le indagini.

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