Una morte che è sembrata subito assurda, su cui tutti chiedevano di vederci chiaro (tanto da organizzare ad Arzano una fiaccolata per chiedere la verità): ma a uccidere Ciro Ascione sarebbe stato un gesto dello stesso 16enne che, nel tentativo di non tardare, si sarebbe aggrappato al treno in corsa che aveva perso per pochi minuti. La conferma ufficiale arriva dalla Procura stessa, dopo che ieri la stampa aveva già anticipato la possibile – e assurda – dinamica dell’accaduto.
A perorare questa ipotesi difatti alcuni fotogrammi di una telecamera di sorveglianza. L’ultima, quella che ha immortalato gli ultimi momenti di vita del ragazzo, dopo che altre hanno mostrato la corsa dello stesso verso quel treno.
L’ipotesi più accreditata
In queste ore di dolore e rabbia, in attesa di una verità che non era ancora chiara, si sono fatte tante ipotesi. Il padre del ragazzo ha addirittura ipotizzato che Ciro potesse essere stato lanciato dal finestrino. Insomma, chi lo conosceva sapeva che Ciro non aveva alcuna intenzione di farla finita.
Ma che Ciro abbia incontrato la morte perché non voleva far tardi, rimanendo praticamente appeso al treno regionale 24397 che doveva portarlo all’appuntamento col padre – che lo aspettava in stazione a Casoria – nessuno poteva immaginarlo.
Ma sapere cosa è successo non basta
Le indagini non si fermeranno certo con l’accertare come è morto Ciro ma come tutto ciò sia stato possibile senza che nessuno intervenisse, senza che nessuno si accorgesse, con il corpo del giovane ritrovato solo dopo giorni.
Domani l’autopsia sul corpo del giovane dovrebbe confermare oltre ogni dubbio la ricostruzione degli incidenti, ma nel frattempo le indagini della Procura di Napoli Nord continuano per accertare se e chi abbia responsabilità di questa assurda fine.
