Baby-gang, fenomeno mediatico in declino o riflettori che (non) devono calare?

by Massimiliano Maurino
0 comment

Di queste ore la notizia che Gaetano, il ragazzo brutalmente picchiato nei pressi della metropolitana di Chiaiano lo scorso 12 gennaio, finalmente può vedere nelle mani della giustizia i suoi baby-aguzzini. Tutti di età compresa tra i 14 e i 17 anni e che “Erano lì perché non avevano altro da fare“, spiega alla stampa in una conferenza indetta in mattinata il questore di Napoli Antonio De Iesu. Dal dramma di Arturo, il ragazzo accoltellato inspiegabilmente a via Foria, il fenomeno delle baby-gang sembra essere cresciuto esponenzialmente per iniziare, solo in questi ultimi giorni, a scomparire dalle cronache.

Baby-Gang, fenomeno mediatico o criticità?

Sicuramente, i due casi maggiori (le aggressioni a Gaetano e Arturo) hanno acceso un importante riflettore su una malagioventù napoletana che però non sembra nascere oggi. Due diversi filoni di pensiero hanno animato il dibattito, che possono essere ben rappresentati dal procuratore generale Luigi Riello che, all’apertura dell’anno giudiziario napoletano, ha affermato che “L’egemonia culturale a Napoli è saldamente nelle mani dei delinquenti, anche se la maggior parte dei napoletani è rappresentata da galantuomini”, e del primo cittadino Luigi de Magistris che ha commentato l’esternazione di Riello come “profondamente ingenerosa nei confronti della stragrande maggioranza dei napoletani che ha scelto di riscattare questa comunità, dei napoletani che sono diventati protagonisti del loro destino e che sono le vittime di pochi delinquenti».

A perorare fortemente la posizione del sindaco nella sua squadra è da qualche giorno l’assessore al welfare Roberta Gaeta, che in un recente tour tra realtà giovanili che vanno da Secondigliano al Vomero non ha mai smesso di pronunciare il termine tanto discusso baby-gang contrapponendogli ogni volta il valore delle iniziative di cooperative e associazioni portate avanti appunto dai giovanissimi partenopei.

citta gioco vomero assessore gaeta

“La città dei ragazzi”, nel parlamentino della municipalità Vomero-Arenella dello scorso sabato

“Non sottovalutare il fenomeno”

Marta Schifone

Marta Schifone

Ma il fenomeno – sebbene una parte di Napoli ritiene non sia così esteso come sembra – esiste ed è innegabile, nell’ottica che ogni gesto di violenza va fermamente condannato. L’ultimo appello, in ordine di tempo, arriva da Marta Schifone (in quota FdI) che in una nota stampa ha ribadito: “I napoletani sono scesi in piazza per manifestare contro gli atti di violenza gratuita che negli ultimi tempi stanno caratterizzando la città. Ma questo non basta. Il tema della sicurezza non può essere relegato in secondo piano, deve essere centrale nell’agenda del prossimo Governo. I cittadini chiedono a gran voce di poter vivere senza doversi guardare le spalle ad ogni angolo di strada e, chi riveste ruoli istituzionali, deve essere in grado di garantire maggiore sicurezza. All’impegno delle forze dell’ordine bisogna aggiungere il rilancio culturale, sociale e leggi più severe. I ragazzi che hanno dato vita alla vile aggressione hanno tra i 14 e i 17 anni, puntare il dito contro le famiglie o la scuola, non basta. Serve maggiore impegno da parte di tutti, in primis della politica. Per il centrodestra la sicurezza è al primo posto, non a caso intendiamo realizzare il presidio h24 dei territori a rischio. Chiediamo il ripristino dei poliziotti di quartiere e più videosorveglianza”.

Potrebbe interessarti

Leave a Comment