Sheroes è la mostra fotografica, bella ed emozionante, di Amnesty International presentata durante l’inaugurazione della prima edizione del Festival dei Diritti Umani alla Triennale di Milano.
Dal 3 all’8 maggio si potrà visitare la prima tappa del tour incentrato sul dramma delle spose bambine in Burkina Faso, con gli scatti di Leila Alaoui, la fotografa franco-marocchina rimasta uccisa negli attacchi del 15 gennaio 2016 a Ouagadougou.
Le “Sheroes”, contrazione di “she” e “heroes, sono le nostre eroine: le ragazze che hanno subito e superato la violenza, lo stupro, il matrimonio precoce e forzato, l’esilio, il disagio; ma anche le donne che stanno con loro difendendo, proteggendo, nutrendo, abilitando, ispirando. Alla realizzazione hanno contribuito anche i fotografi Sophie Garcia e Nick Loomis.
“Una mostra completa, come erano tutti i lavori di Leila che racconta del Burkina Faso, delle spose bambine, dei matrimoni forzati e precoci, non solo attraverso la fotografia del dolore ma anche attraverso quella del riscatto” – ha spiegato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, durante l’inaugurazione. “Una mostra del dolore e del riscatto, una mostra sui diritti – ha affermato Noury – con i volti e le storie delle donne che hanno resistito ai comandi di un matrimonio inaccettabile, che hanno creato i centri di rifugio e che oggi assistono le bambine che scappano dalle imposizioni delle famiglie”.
E di fatti ci sono due storie in questa mostra: la storia di coloro che sono sopravvissuti al terrore e alla brutalità e la storia di coloro che non ce l’hanno fatta. La prima è quella delle “Sheroes”, una storia di speranza e di luce. La seconda è quella di coloro a cui Amnesty International si è rivolta per raccogliere i ritratti delle eroine, attraverso la fotografia di Leila Alaoui.
“Sheroes” presenta immagini positive di donne e ragazze che danno speranza per cambiare la situazione attuale dei diritti sessuali e riproduttivi in Burkina Faso: 14 ritratti di donne e ragazze provenienti da una varietà di ambienti e situazioni, con una storia di coraggio, determinazione, impegno e cambiamento. Ogni ritratto è accompagnato da un messaggio da parte delle ragazze e delle donne fotografate.
SHEROES, LA SITUAZIONE ATTUALE IN BURKINA FASO
Nel recente rapporto intitolato “Costrette e impedite: i matrimoni forzati e gli ostacoli alla contraccezione in Burkina Faso”, Amnesty International ha denunciato che i matrimoni forzati e precoci stanno derubando migliaia di bambine del Burkina Faso – anche di soli 13 anni – della loro infanzia e che gli elevati costi dei contraccettivi e ulteriori barriere impediscono loro di decidere se e quando avere figli
Nel 2014 e nel 2015 i ricercatori di Amnesty International hanno intervistato 379 donne e bambine, documentando i molteplici ostacoli che impediscono l’accesso ai servizi medici di contraccezione. La legislazione nazionale prevede che le ragazze debbano avere almeno 17 anni prima di sposarsi ma nella regione settentrionale del Sahel più della metà (il 51,3 per cento) delle bambine tra i 15 e i 17 anni risulta già sposata.
MY BODY MY RIGHT
Nel luglio 2015 Amnesty International ha lanciato la sua campagna globale “My body my rights” in Burkina Faso, richiamando l’attenzione sugli ostacoli che le donne e le bambine devono affrontare. L’organizzazione ha pubblicato un manifesto per i diritti umani, sottoscritto dall’attuale presidente, che si è così impegnato ad agire con maggiore decisione contro i matrimoni forzati e precoci.
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