MA QUANTI ORDIGNI IN MARE IN ITALIA! (VIDEO)

by Federica Colucci
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Ordigni in Mare video Marina Militare

Tra mine, bombe a mano, detonatori e altri residuati bellici si può dire che le acque italiane siano un arsenale: ordigni in mare inesplosi a centinaia. Solo nel mese di luglio, ne sono stati fatti brillare all’incirca 2000.

PER FORTUNA CI SONO I PALOMBARI

Ordigni in Mare video Marina MilitareI Palombari del Comando Operativo Subacqueo ed Incursori Comsubin continuano l’attività di bonifica dagli ordigni esplosivi residuati bellici, ancora presenti nelle acque dei litorali e dei laghi italiani.

Nel corrente mese di luglio, i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei GOS hanno distrutto oltre 2.000 ordigni inesplosi, tra proiettili di medio e grosso calibro, mine subacquee, bombe da mortaio, bombe d’aereo e bombe a mano e grandi quantitativi di detonatori.

Le attività di bonifica sono state condotte in località Tre Ponti a Livorno, ad Anzio, a Messina, a Trapani, a Taranto, a Molfetta, a Cagliari, nelle acque dell’isola di La Maddalena ed in vari luoghi del litorale campano.

L’intervento più complesso è stato condotto intorno all’isola del Trimelone (lago di Garda) da parte dei Palombari del Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Ancona e del “Reparto Pronto Impiego del GOS”, che stanno operando in quell’area dal mese di aprile. Oltre diecimila gli ordigni inesplosi o parti di esso che sono state ripescate dai fondali al largo di Brenzone, dove nel 1954 saltò in aria una polveriera militare, disseminando il proprio contenuto in acqua.

Ecco il video diffuso dalla Marina Militare e pubblicato da Agorà 24:

ORDIGNI IN MARE, COME COMPORTARSI

Per gli appassionati del mare o del lago che con la bella stagione riprendono l’attività subacquea ricreativa, consigliamo di non toccare assolutamente i manufatti, eventualmente rinvenuti, la cui forma possa ricordare o meno un ordigno esplosivo o parti di esso.

Quello che invece è doveroso fare, per l’incolumità di tutti, è di identificare il sito di ritrovamento dell’oggetto e, qualora si abbia con se una macchina fotografica subacquea farvi una fotografia. Poi occorre denunciarne immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o stazione dei Carabinieri, che richiederà l’intervento del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin che provvederà alla sua rimozione e brillamento.

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