LE DONNE DELL’EST, LA RAI E QUEGLI INSOPPORTABILI LUOGHI COMUNI

by Redazione
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Ai vertici Rai la notizia è giunta colpevolmente tardi. Ed è giunta solo quando sono stati travolti da un’ondata d’indignazione che questa volta ha accomunato quasi senza defezioni tutto il popolo dei social network. Nel 2017 – evidentemente – con l’Europa Unita e a una manciata di giorni dalle celebrazioni per l’8 marzo quei sei punti dell’infografica trasmessa da Rai Uno sui “Motivi per scegliere una fidanzata dell’est” (nell’ambito di una più profonda e articolata analisi dall’emblematico titolo: “La minaccia arriva dall’Est. Gli uomini preferiscono le straniere” e l’ancor più emblematico sottotitolo “Sono rubamariti o mogli perfette?”) non è proprio andato giù a tantissime persone.

Da viale Mazzini le scuse sono arrivate solo in queste ore: “Non ho visto la puntata, lo sto scoprendo dai siti – afferma la presidente Rai Monica Maggioni – Quello che vedo è una rappresentazione surreale dell’Italia del 2017: se poi questo tipo di rappresentazione viene fatta sul servizio pubblico è un errore folle, inaccettabile”. Andrea Fabiano, direttore di Rai 1 invece ha twittato il suo personale rammarico sostenendo che: “Gli errori vanno riconosciuti sempre, senza sé e senza ma”.

Tanto da portare alla drastica scelta di chiudere il programma.

Le donne dell’est e l’insopportabile scivolone di Parliamone Sabato

lo studio di parliamone sabatoIl dramma si è consumato durante il format del sabato pomeriggio di Rai 1 Parliamone Sabato, condotto da Paola Perego. Un talk show tra costume e gossip che può essere definito people show e che – per introdurre il tema – parla di  argomento più leggero. Insomma, la stessa leggerezza che probabilmente ci hanno messo gli autori nello sviluppare la puntata.

Presentato da Paola Perego, con una voce insolitamente bassa che ha fatto sussultare appena seduto al grido di “Sei sexy, sono già tutto sudato” il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi (nel ruolo di opinionista nella puntata con Fabio Testi, Manila Nazzaro e Marta Flavi, tutti ben distanti dall’essere definiti esperti di fenomeni sociali, culturali e antropologici), l’approfondimento parte con un “Trump ha scelto due donne dell’est Europa e non è l’unico” per poi passare a una carrellata di immagini su donne bionde, siti d’appuntamento e coppie famose italo-esteuropee (tra cui Massimiliano Rosolino, il noto nuotatore che a Ballando con le stelle ha conosciuto Natalia Titova che – siamo abbastanza certi – è arrivata in Italia per perseguire i suoi sogni di ballerina e non per rubare il marito di chissà chi).

“Ma il vero amore può nascere anche così?”, l’interrogativo di profondità amletica che chiude il video introduttivo al dibattito, dove poi prende la parola l’esperto Fabio Testi che ha avuto donne dell’est bellissime, con Paola Perego che cita però la svedese Anita Ekberg.

(Roberto Alessi – per inciso – lo riqualifica come esperto affermando che Fabio Testi gli avrebbe confidato delle sue donne est europee di cui non avrebbe potuto fare sfoggio in quanto sposate).

Del resto lo stesso Testi racconta di un amico che aveva una fidanzata russa che per il suo compleanno lo portò in un bordello chiosando sul: “Come fai a non innamorarti di una donna così?”. Questo nella sezione del dibattito: “Incredibili differenze culturali”.

Dal luogo comune allo stereotipo razziale il passo è davvero breve. Ma a far sobbalzare dalle sedie è l’infografica riassuntiva di quanto stesse andando in onda. Sei punti che contraddistinguono polacche, russe e ucraine dalle donne di casa nostra. Uno schema che riesce a mettere d’accordo donne est europee e donne italiane, che possono sentirsi ugualmente offese da cotale impressione video.

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In sintesi, le donne est europee sono docilisottomesse e avvezze a essere tradite, nessuna ha scelto la vita da single o da non-mammasono tremendamente sexy. Di contro, le donne italiane non sono più brave a fare i servizi o a lavorare all’uncinetto, sono frignone, mettono il broncio e sono avvezze alle tute e ai pigiamoni.

Una pagina triste di televisione che ci porta indietro di decenni, e per cui nonsono bastate le scuse – sebbene sentite – dei vertici Rai che – tra l’altro – hanno trasmesso l’impressione di essere caduti dal pero. L’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai) aveva chiesto che vengano presi provvedimenti contro i responsabili. Dopo ore di polemica che si è infiammata – anche a livello politico con l’intervento del presidente della Camera Laura Boldrini – il programma è stato cancellato.

Benché dai contenitori pomeridiani non ci aspettiamo del resto divulgazione scientifica o dibattito politico e culturale, è nonostante grave che, nell’ottica di trattare un argomento leggero (per utilizzare le parole della conduttrice) si trascenda in un becero consumo di stereotipi a sfondo razziale e sessista, senza nemmeno accorgersi della pericolosità della situazione.

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