INCENDIO CITTÀ DELLA SCIENZA: CONDANNATO PAOLO CAMMAROTA

by Redazione
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incendio città della scienza foto Giampiero de Luca

Paolo Cammarota sarebbe responsabile dell’incendio di Città della Scienza: è quanto stabilisce la sentenza di primo grado nel processo che vedeva l’ex custode della struttura di Bagnoli come unico imputato. Il processo si è celebrato con rito abbreviato.

Il gup del Tribunale di Napoli Maria Aschettino ha quindi accolto le richieste dei pm Michele del Prete e Ida Teresi che hanno chiesto 6 anni per l’uomo. Cammarota resterà comunque in libertà perché lla difesa ha già annunciato di voler ricorrere in Appello e non sussistono al momento i requisiti per la detenzione in carcere.

(foto di Giampiero de Luca)

Le indagini per l’incendio di Città della Scienza e la posizione di Paolo Cammarota

Su Paolo Cammarota si sono subito concentrate le attenzioni degli investigatori, dal primo momento che fu chiaro che l’origine del rogo fu dolosa. Era il 4 marzo 2013 quando un vasto incendio distrusse gran parte degli edifici della cittadella della scienza (e polo di ricerca) di Coroglio, nella zona di Bagnoli (Napoli).

Dal canto suo, Cammarota si è sempre proclamato innocente e più di una volta ha ufficialmente dichiarato di sentirsi il “capro espriatorio” dell’intera vicenda.

La verità processuale e il rogo

Paolo Cammarota è stato condannato per concorso in incendio volontario. Il suo legale Luca Capasso, intervistato, si dice sorpreso dell’esito e ha annunciato la volontà di ricorrere in Appello. “Sono curioso – afferma il legale a TGCom24 – di leggere le motivazioni della sentenza”.

Ma l’incendio che ha devastato Città della Scienza può essere davvero opera di uno solo? Non lo pensa Città della Scienza stessa, parte civile del processo in atto, che attraverso il legale Giuseppe De Angelis (fonte Il Mattino) ha dichiarato: “Adesso ci aspettiamo che la Procura non desista e trovi gli altri colpevoli“.

 

 

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