SALVIAMO L’ANNUNZIATA MAGGIORE!

by Redazione
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Basilica Annunziata Maggiore

La Basilica dell’Annunziata Maggiore di Napoli, capolavoro vanvitelliano a ridosso tra Forcella e piazza Garibaldi, è a rischio. Il parroco, don Luigi Calemme, lo sta gridando ormai da tempo, e i suoi appelli sembrano ancora persi nel vuoto. Intanto, mentre le istituzioni latitano, i preziosi affreschi rischiano di venire meno e la navata centrale continua a essere off-limits. Un vero e proprio sfregio a secoli di storia, con l’Annunziata Maggiore che ospita una delle primissime ruote degli esposti di cui si ha notizia a Napoli e che per maestosità e bellezza non ha nulla da invidiare ad altre importanti chiese del capoluogo campano. Ma, soprattutto, che raccoglie una comunità importante, un presidio di legalità in un territorio da sempre difficile e ostaggio di ingombranti logiche malavitose.

LA LETTERA APERTA DEL PARROCO DELL’ANNUNZIATA MAGGIORE

Don Luigi Calemme, parroco dell'Annunziata Maggiore

Don Luigi Calemme, parroco dell’Annunziata Maggiore

Don Luigi Calemme nei giorni scorsi ha diffuso una lettera aperta per denunciare la situazione di incuria e degrado dell’Annunziata Maggiore. La riportiamo fedelmente.

“Ecco il più grande monumento di religione e carità de’ padri nostri. Innanzi di descriverlo notiamo come tutto questo spazio compreso dall’Annunziata, la Maddalena, l’Egiziaca e la contrada dei Caserta restava fino al sec. XVI fuori le mura di Napoli, e come qui diceasi il Malpasso, poiché essendo il luogo ingombro delle ruine di molti antichi edifici, queste servivano di ritrovo ai clandestini amorazzi della plebe, egualmente che ai ladri per gettarsi su qualche mal arrivato passeggiare”. (Gennaro Aspreno Galante) 

Facendosi una passeggiata nel complesso dell’Annunziata si ha chiara la sensazione che quanto descritto dal Galante nella Guida Sacra della città di Napoli del 1872 sia tuttora tristemente attuale. Siamo vittime, come abitanti del quartiere, di una incuria diventata SCANDALOSA.

Lo spazio circostante la Basilica Vanvitelliana, che presenta al suo interno un ambito del ‘500 nonché un reperto della prima fondazione dell’Annunziata del ‘300, è un pullulare di topi e spazzatura, che rende difficilissimo il passaggio dei pedoni, già provati dall’infinito slalom tra le auto in sosta a dir poco selvaggia. Le stesse difficoltà sono condivise dagli amanti della bicicletta ai quali è stata riservata una pista ciclabile, diligentemente disegnata circa due anni fa, peccato tra gli stessi roditori, spazzatura ed auto che impediscono il transito ai pedoni. Invito ora a fare una passeggiata negli spazi oggetto di queste segnalazioni. Prima di entrare nel monumento, all’ombra del campanile, si scorge una situazione di assoluto caos reso “angosciante” dalla chiusura dell’ingresso alla famosissima Ruota degli Esposti, causato dal distacco di alcuni calcinacci dal campanile verificatosi in data 1.12.2013. Con un comunicato URGENTE del 2.12.2013 la Dirigente del Servizio Patrimonio Artistico e Beni Culturali dott.ssa Silvana Dello Russo (è tardi per una premessa, ma mai per una sottolineatura: il monumento è proprietà del Comune di Napoli) chiedeva agli uffici coinvolti (Servizio Programma Unesco e Valorizzazione della città Storica e alla Municipalità II Servizio Attività Tecniche) di “intervenire urgentemente, per quanto di rispettiva competenza al fine di verificare e rimuovere le cause del grave inconveniente segnalato”.

La chiusura in questi anni di quell’ingresso ha compromesso la visita ad un monumento che ha segnato la storia di carità della nostra città.

La Comunità esige una risposta a tale disattenzione.

Continuando la visita al monumento si entra all’interno della Basilica. Il 22 aprile 2012, a causa delle continue infiltrazioni d’acqua derivanti dalla mancata impermeabilizzazione della cupola, si verifica  il distaccamento di alcuni stucchi. Questo obbliga la Comunità a provvedere tempestivamente allo spostamento dell’altare al centro dell’aula liturgica per interdire l’accesso all’area interessata dal crollo. La cupola è stata ingabbiata per ben cinque anni da una impalcatura colossale senza che venissero mai finiti i lavori già allora previsti: si è reso necessario lo smontaggio perché causa di danneggiamento della struttura stessa.

Il 23 aprile 2015 finalmente arriva la notizia tanto attesa: dalla Direzione Centrale Pianificazione e gestione del territorio – sito UNESCO a firma dell’arch. Luca D’Angelo, un documento recita “Codesto Provveditorato, con una nota prot. 13238 del 16 aprile 2015 ha comunicato l’aggiudicazione definitiva della gara per l’affidamento dei lavori in oggetto che comprendono anche interventi sulla cupola della citata Basilica”. L’oggetto della comunicazione è accompagnato dalla dicitura SEGNALAZIONE EMERGENZA.

Sempre a firma del suddetto responsabile, il 3 agosto del 2015, citando quanto sopra già scritto, unitamente al nome del Consorzio Stabile vincitore della gara (ERAGON) si ribadisce, a seguito della denuncia del parroco, inerente il danneggiamento considerevole ed evidente dei pennacchi che decorano la base della cupola (opera di Fedele Fischetti, artista del XVIII sec.), che” nell’ambito dei lavori appaltati, è prevista l’eliminazione della causa del degrado degli affreschi oggetto della segnalazione mediante il rifacimento dell’impermeabilizzazione della cupola e del terrazzo di copertura della Basilica”, pertanto si esclude un intervento all’area dei pennacchi, che nel frattempo si stanno irrimediabilmente perdendo.

La Comunità esige una risposta a tale disattenzione.

Negli ultimi giorni dell’anno 2015 l’Architetto del Comune di Napoli Claudia Melella effettua un sopralluogo nella Basilica con la ditta vincitrice dell’appalto,  finanche sul terrazzo della stessa, per l’inaugurazione del cantiere prevista subito dopo le feste natalizie. Sono trascorse anche quelle pasquali e telefonicamente, a seguito delle continue sollecitazioni del parroco e mai per aggiornamento degli organismi competenti, si apprende che per un cavillo burocratico il procedimento è rimasto bloccato alla Regione. Ci si chiede in che misura la quantizzazione degli interventi previsti dall’appalto aggiudicato  sia rispondente a quelli realmente da farsi alla luce dell’enorme lasso di tempo passato dalla verifica effettuata dagli organi competenti da quando hanno disposto il progetto fino ad oggi. Considerando che il quadro fessurativo è notevolmente peggiorato si presume che gli stessi interventi inizialmente previsti non saranno sufficienti per la messa in sicurezza nonché per restauro e rifunzionalizzazione del complesso. Più passa il tempo e più gli interventi diventano gravi ed invasivi.

La Comunità esige una risposta a tale disattenzione.

In data 4 aprile 2016 al dott. Alessandro Fucito, assessore al Patrimonio Comunale, e all’ing. Francesco Cuccari, dirigente del PRM patrimonio comunale, il parroco manda una comunicazione avente come oggetto “Pericolo di caduta vetri dalla cupola della Basilica SS. Annunziata Maggiore”. Con essa si denuncia la presenza sul cornicione alla base della cupola della basilica SS. Annunziata Maggiore di numerosi vetri staccatisi dai finestroni della stessa, nonché la presenza di altri che sono in procinto di cadere. Un sopralluogo di SOMMA URGENZA per la immediata messa in sicurezza è dettato da un particolare non irrilevante: il versante della cupola è quello che affaccia nel cortile dell’Ospedale SS. Annunziata dove c’è l’ingresso del presidio, nonché l’accettazione del pronto soccorso, ambiente sempre affollato, soprattutto da bambini.

Il 13 aprile c’è stato a cura di alcuni tecnici di Napoli Servizi il sopralluogo sulla cupola, in seguito alla comunicazione sopracitata. La Comunità ha accolto una iniziale risposta a tale attesa. Le domande sono davvero tante, rivolte a coloro che continuano a trattare questo quartiere come la  “cenerentola” della città, ma ora una realtà da coccolare non perché patrimonio di arte e cultura, ma perché bacino di voti da destinare a chi del “bene comune” si interessa poco o nulla, tradendo la vocazione originaria di un agire “politico” di sostanza e non di apparenza. I documenti sopra citati sono in mio possesso, a disposizione di chi vorrà visionarli per verificare la veridicità di quanto asserito.

Malpasso eravamo, malpasso siamo e (con amarezza indicibile) malpasso saremo.

Cresce la consapevolezza che se si dovesse perdere l’opportunità dell’utilizzo dei fondi del Grande Progetto Centro storico di Napoli valorizzazione del sito UNESCO la Basilica per decenni (ottimistica previsione) continuerà a vivere in questa situazione di degrado che porterà irrimediabilmente alla perdita di un patrimonio che in qualsiasi altra parte del mondo costituirebbe motivo di vanto e di attrazione per turisti e visitatori. “La bellezza salverà il mondo” diceva  Dostoevskij, ma da noi non è così. “Questa politica distruggerà il quartiere” mi permetto dire a nome della Comunità civile e religiosa in forza della mia presenza costante, quotidiana, radicata qui  da 19 anni, di cui 14 da parroco.

Insomma, mentre Calemme continua a chiedere che si agisca velocemente, l’Annunziata Maggiore cade a pezzi.

IL SOPRALLUOGO DEI CONSIGLIERI DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Gennaro Saiello del Movimento 5 Stelle

Saiello (M5S)

Nelle scorse ore, una delegazione del Movimento 5 Stelle ha raccolto l’appello del parroco e ha visitato la Basilica dell’Annunziata Maggiore, constatandone la situazione di pericoloso degrado. Il consigliere Gennaro Saiello in una nota stampa dichiara:

“Ho raccolto il grido d’allarme di don Luigi che da mesi attende che comincino i lavori di restauro della Cupola colpita da gravi infiltrazioni d’acqua ed evitare che si perda l’affresco del pittore Fedele Fischetti e di parti importanti della storica Basilica dell’Annunziata Maggiore. Sembra che per un intoppo burocratico la richiesta di finanziamento sia ferma da oltre tre anni. La navata centrale è interdetta per la caduta dei calcinacci e in generale il monumentale edificio avrebbe bisogno di un intervento di manutenzione straordinaria. Chiederò informazioni agli uffici della Regione Campania: Napoli è una miniera di arte, monumenti, storia ed è davvero da miopi non puntare su questi giacimenti culturali. Voglio ricordare la piattaforma Restart Campania dove i cittadini possono caricare le loro segnalazioni di monumenti e opere abbandonate ci sono degli step dove i cittadini si riuniscono per fare progetti e raccogliere finanziamenti per riqualificare e recuperare queste opere”.

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Gaetano 30 Aprile 2016 - 20:04

Quando in un fabbricato vi sono delle infiltrazioni d’acqua, sia piovana sia di acqua condotta, i proprietari dei piani sottostanti, interessati al danno, possono richiedere risarcimento dei danni o ripristino dello stato dei luoghi.
Identica richiesta può essere fatta dagli inquilini, al posto dei proprietari che non se ne interessano, con l’aggiunta nella richiesta di danni morali ed esistenziali per il mancato uso della cosa in possesso ed eventuali altri danni a suppellettili.
E’ da chiedersi se le persone che frequentano abitualmente la Chiesa, per il Culto Cristiano, possano essere intese quali inquilini della struttura, essendo parte in causa della mancata usufruizione di tutta la Chiesa, perché Figli di quel Padre che ha il perenne possesso gratuito ed a vita eterna di tutta la struttura, dal momento della sua costruzione ed a Lui dedicata.
Può essere chiamato il Magistrato, Giudice competente per materia, appellandosi ad articoli del codice civile alfine imporre con Decreto, ai proprietari del Palazzo ed ai suoi Controllori dei Conti o Foraggiatori, di porre in essere “ad horas” il ripristino dello stato dei Luoghi ed al rimborso della mancata usufruizione di tutti i locali con l’ammenda per danni morali ed esistenziali, da usufruire eventualmente con altri lavori da effettuarsi per rendere puliti e lucidi tutti i marmi esistenti nella chiesa?

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